Al Gemelli di Roma nasce la Banca del latte materno

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Nasce al Policlinico Gemelli di Roma la Banca del latte materno: ecco come è nata questa iniziativa e come sarà il suo finanziamento. 

Nasce la Banca del latte materno

Tutti i neonati dovrebbero essere nutriti con latte materno, ma il ruolo di questo alimento è ancor più importante per i prematuri, che sono più fragili e con un apparato immunitario meno formato. Per loro, il latte materno, è un vero e proprio scudo contro alcune complicanze legate alla prematurità. Le loro mamme, però, potrebbero non averne una quantità sufficiente nelle prime settimane. Nasce per questo la Banca del Latte del Policlinico Gemelli Irccs di Roma, che si va ad aggiungere alle altre già esistenti in Italia. “Al Policlinico Gemelli abbiamo tanti neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva e tante mamme, oltre 4 mila l’anno, che decidono di far nascere il proprio figlio qui”, spiega Giovanni Vento, direttore della Uoc di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Gemelli. A loro sono rivolte le informazioni per diventare aspiranti donatrici: basta essere in buona salute, seguire uno stile di vita sano ed essere negative agli screening infettivologici, gli stessi richiesti in gravidanza. Le donatrici raccolgono il latte a casa e avvertono la Banca del Gemelli che invia del personale dedicato per raccogliere i preziosi contenitori. Una volta arrivato alla banca, il latte viene pastorizzato e sottoposto ad esami batteriologici, secondo un protocollo molto stringente a garanzia della sicurezza del neonato. Il progetto prevede anche una parte dedicata alla ricerca, per studiare le caratteristiche distintive del latte materno che variano da donna a donna. Che si tratti di quello donato o di quello della mamma, i prematuri che assumono latte materno “vedono ridurre in modo significativo – sottolinea il coordinatore Giovanni Vento – il rischio di enterocolite necrotizzante, una sorta di infarto intestinale che rappresenta una patologia gravissima e a volte fatale. Anche il rischio di bronco-displasia polmonare è nettamente ridotto come quello di patologie infettive”, mentre “aumenta la sopravvivenza globale“.

Fonte Ansa

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