Gaza, gli USA spingono per l’accordo

Washington preme per finalizzare l'accordo nel più breve tempo possibile. E Netanyahu è pronto a tornare negli Stati Uniti

Iraq Gaza
Foto di Florin Palamarciuc su Unsplash

Pressing degli Stati Uniti affinché l’accordo sulla tregua a Gaza sia raggiunto. Non solo. Washington si è detta contraria a una presenza “a lungo termine” di Israele nella Striscia. Posizioni che inaspriscono i toni con Tel Aviv ma che, dall’altra parte, dimostrano la volontà di porre fine a un conflitto che, non più tardi di due giorni fa, aveva restituito altre vittime civili.

Gli USA: “Finalizzare accordo su Gaza”

“È tempo di finalizzare l’accordo” per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi e questo “richiede flessibilità da entrambe le parti”: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller, ribadendo che gli Stati Uniti continueranno a premere per una intesa. Un funzionario israeliano ha riferito al Times of Israel che il primo ministro Benyamin Netanyahu tornerà negli Stati Uniti entro la fine del mese per tenere un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. È probabile che il premier intervenga alla 79ma sessione dell’incontro dei leader mondiali a New York il 26 settembre. Netanyahu è stato a Washington a fine luglio dove ha incontrato il presidente Joe Biden, Donal Trump e ha parlato al Congresso.

Le armi britanniche

“Il blocco parziale delle forniture di armi da parte del Regno Unito a Israele? E’ un paese sovrano, è una decisione che spetta a loro“: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller, spiegando che Londra ha fatto le sue valutazioni in base alle leggi del Paese, mentre Washington è arrivata a conclusioni diverse.

“No Israele a Gaza a lungo termine”

Gli Usa sono “contrari a una presenza a lungo termine di Israele a Gaza“: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato, Matthew Miller, rispondendo a una domanda focalizzata in particolare sul corridoio Filadelfia.

Fonte: Ansa