“Il messaggio principale della Relazione annuale AGIA al Parlamento è che i diritti dei minorenni devono rimanere fuori dallo scontro politico, non possono essere oggetto di contesa. I diritti dei minorenni devono stare al centro delle scelte strategiche di un Paese”. E’ l’incipit dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA), Carla Garlatti, nel sintetizzare a Interris.it i contenuti della Relazione annuale Agia presentata in Parlamento lo scorso 20 giugno alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Garlatti: “I minori non si sentono ascoltati”
“I minorenni non si sentono ascoltati e, a causa di ciò, cercano di attirare l’attenzione con gesti anche clamorosi. Dobbiamo ascoltarli attentamente, capire le cause del loro disagio e offrire risposte adeguate. Nella relazione sono partita proprio evidenziando la narrazione negativa che viene fatta su di loro dai media. Di loro si parla quasi esclusivamente come di autori di reati, protagonisti di sfide pericolose o partecipanti a baby gang, creando una percezione distorta nell’opinione pubblica. Quando c’è uno straniero coinvolto, la narrazione negativa si intensifica. Tuttavia, il Servizio di Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza riporta che nel 2023 i ragazzi denunciati o arrestati sono calati del 4,15%, e che la maggior parte dei membri delle baby gang sono italiani. C’è anche un altro racconto che si può fare dei minorenni, ed è quello in positivo: i tanti gesti anche eroici per i quali vengono premiati gli Alfieri della Repubblica”.
“Investire nel processo educativo”
“Nella relazione annuale ho anche sottolineato che i ragazzi stanno affrontando un malessere profondo e diffuso, rilevato tra l’altro da uno studio triennale che AGIA ha svolto con l’Istituto Superiore di Sanità. Le risposte a tale malessere non possono assimilare i minorenni agli adulti sotto nessun profilo, né psicologico né processuale. I minorenni sono personalità in crescita, più permeabili ai processi educativi ancora in corso. I minorenni sono dunque recuperabili. Affinché questo accada, è necessario investire nel processo educativo, attraverso la giustizia riparativa e la mediazione, piuttosto che adottare un approccio punitivo”.
“Nella relazione ho anche evidenziato il peso e l’influenza delle condizioni di vita sulla quotidianità dei ragazzi. I minorenni purtroppo sono la fascia di popolazione con la più alta incidenza di povertà assoluta, in particolare gli stranieri. È impressionante pensare che il 2,5% dei minori di 16 anni non può accedere a un pasto proteico al giorno. Va detto inoltre che, secondo l’Istat, il 16,9% non può permettersi una settimana di vacanze all’anno, il 9,1% non può svolgere regolarmente attività di svago e che addirittura il 16,5% dei minorenni stranieri non è in condizione di invitare amici. E’ dunque fondamentale investire nella scuola per combattere la povertà minorile“.
I bandi e la rivista “Prospettive dell’infanzia e dell’adolescenza”
“A tal fine, AGIA ha indetto due nuovi bandi: il primo finalizzato al contrasto alla dispersione scolastica, il secondo all’inclusione e all’accesso allo sport per i minori disabili e marginalizzati. In Parlamento ho colto l’occasione per annunciare il primo numero della rivista ‘Prospettive dell’infanzia e dell’adolescenza’ che avrà cadenza quadrimestrale e formato cartaceo, ma sarà consultabile anche sul sito dell’Agia. Si tratta di uno spazio di ascolto per ragazzi ed esperti ispirato dal fatto che – secondo i dati della consultazione AGIA ‘Il futuro che vorrei‘ – l’80% dei ragazzi si sente ignorato nelle scelte politiche. È necessario abbattere questa barriera e adottare una sostenibilità intergenerazionale, dove le decisioni di oggi non compromettano i diritti e le aspettative delle generazioni future. I minorenni – conclude Garlatti – devono essere i destinatari immediati delle scelte politiche, essere coinvolti e soprattutto ascoltati”.