Al via la gara per l’acquisizione del marchio Alitalia

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Dopo la pubblicazione del bando, parte oggi la gara per la cessione del brand della storica compagnia di bandiera italiana. Il 20 settembre sarà aperta la data room, a cui potranno fare richiesta di essere ammesse entro il b imprese di qualsiasi nazionalità con almeno 200 milioni di euro di patrimonio e titolari di licenze di trasporto aereo o certificazioni di operatore aereo, entro il 4 ottobre sono invece attese le offerte vincolanti. Il passaggio avverrà entro il 31 dicembre. Il prezzo di partenza è fissato a 290 milioni di euro. Tra i soggetti interessati c’è anche Ita, la nuova compagnia in attesa del debutto il 15 ottobre.

“Il marchio Alitalia rappresenta un patrimonio valoriale e culturale storico, radicato nell’immaginario condiviso italiano”, hanno scritto in una nota i commissari straordinari di Alitalia. “Questa operazione si prefigge di tutelare la persistenza del nome e del logo nel panorama del trasporto aereo e di mantenere vivo il legame con la nostra comunità“. La “A” tricolore ha più di cinquant’anni di carriera alle spalle, essendo stata disegnata nel 1969. Fondata nel 1946 e volata per la prima volta ne 1947, nella sua storia la compagnia di bandiera italiana ha accompagnato la visita del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi a Mosca nel 1960, e nel 1964 quella in Terra Santa di Paolo VI.

Le offerte

Il bando firmato dai commissari Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso, fissa le regole per lo svolgimento della gara per aggiudicarsi l’iconico marchio. Il documento fisse che le richieste di ammissione possono essere presentate dalle ore 12:00 (ora italiana) del 18 settembre sino alla mezzanotte del 30 settembre 2021, con l’apertura della data room il 20 settembre. Queste possono giungere da ammesse imprese “di qualsiasi nazionalità” con un patrimonio “non inferiore a 200 milioni” e titolari di licenze di trasporto aereo o certificazioni di operatore aereo. Il termine per le offerte vincolanti è il 4 ottobre.

Le fasi

Sono due, la seconda in caso la prima andasse deserta. Nella prima fase verranno ammesse le offerte vincolanti uguali o superiori al prezzo di gara (fissato a 290 milioni di euro). Nell’eventualità che questa vada deserta, nella seconda fase saranno ammesse offerte a un prezzo inferiore. Prevista la possibilità di rilanciare, offrendo almeno 10 milioni in più della migliore offerta vincolante, nel caso in cui arrivino più offerte valide. Si aggiudicherà il marchio l’offerta col prezzo più elevato, anche se poi sarà il Ministero dello Sviluppo economico a valutare gli esiti della gara e dare il via libera. Entro il 31 dicembre il marchio passerà nelle mani dell’acquirente. Dopo la cessione del marchio, fino alla fine dell’amministrazione straordinaria, i commissari potranno utilizzare la denominazione “Alitalia in amministrazione straordinaria” e la società Alitalia Loyalty potrà mantenere il nome fino al 30 giugno del prossimo anno.

Ita

Anche la nuova compagnia Ita, il cui decollo è previsto per il 15 ottobre, sarebbe interessata al brand Alitalia. Intanto, la società ha convocato per lunedì i sindacati e le sigle professionali per chiudere il confronto sulle 2.800 assunzioni. Quello stesso giorno proseguirà al Ministero del lavoro il confronto azienda-sindacati sulla proroga di un altro anno della cassa per oltre 7mila lavoratori. I rappresentanti dei lavoratori però chiedono garanzie sull’intero arco di piano di Ita. Nuovo presidio, sempre lunedì, per i lavoratori dell’Alitalia davanti alla sede di Ita, dove l’incontro tra la società e i sindacati è stato convocato per le 16.

Lorenzo Cipolla: