Riportiamo il testo integrale della lettera che Papa Francesco ha inviato al Vescovo di Hiroshima, Sua Eccellenza Mons. Alexis Mitsuru Shirahama, in occasione del Vertice G7, in corso a Hiroshima dal 19 al 21 maggio 2023.
Il testo integrale della lettera al Vescovo di Hiroshima
“Mentre il vertice del G7 si riunisce a Hiroshima per discutere questioni urgenti dinanzi alle quali si trova attualmente la comunitĆ mondiale, desidero assicurarLe la mia vicinanza spirituale e la mia preghiera affinchĆ© il summit sia fruttuoso. La scelta di Hiroshima come luogo dellāincontro ĆØ particolarmente significativa alla luce della continua minaccia del ricorso ad armi nucleari. Ricordo la profonda impressione che mi ha lasciato la commovente visita al Memoriale della Pace durante il mio viaggio in Giappone nel 2019. Stando lƬ in piedi in silenziosa preghiera e pensando alle vittime innocenti dellāattacco nucleare avvenuto decenni prima, ho voluto ribadire la ferma convinzione della Santa Sede che ‘lāuso dellāenergia atomica per fini di guerra ĆØ, oggi piĆ¹ che mai, un crimine, non solo contro lāuomo e la sua dignitĆ , ma contro ogni possibilitĆ di futuro nella nostra casa comune’ (Discorso al Memoriale della Pace, 24 novembre 2019). Ć a quel futuro che uomini e donne responsabili guardano ora con preoccupazione, specialmente sulla scia della esperienza di una pandemia globale e del persistere di conflitti armati in diverse regioni, tra cui la devastante guerra che si sta combattendo su suolo ucraino.
Gli eventi degli ultimi anni hanno reso evidente che solo insieme, in fratellanza e solidarietĆ , la nostra famiglia umana puĆ² cercare di curare le ferite e costruire un mondo giusto e pacifico. Di fatto, ĆØ diventato sempre piĆ¹ evidente che nel mondo multipolare del ventunesimo secolo la ricerca della pace ĆØ strettamente collegata al bisogno di sicurezza e alla riflessione sui mezzi piĆ¹ efficaci per garantirla. Tale riflessione deve necessariamente tenere in considerazione il fatto che la sicurezza globale deve essere integrale, capace di abbracciare questioni come lāaccesso a cibo e acqua, il rispetto dellāambiente, lāassistenza sanitaria, le fonti energetiche e la equa distribuzione dei beni del mondo. Un concetto integrale di sicurezza puĆ² servire a rinsaldare il multilateralismo e la cooperazione internazionale tra attori governativi e non governativi, sulla base della profonda interconnessione tra tali questioni, la quale rende necessario adottare, insieme, un approccio di cooperazione multilaterale responsabile.
Hiroshima, come āsimbolo della memoriaā, proclama con forza lāinadeguatezza delle armi nucleari per rispondere in modo efficace alle grandi minacce odierne alla pace e per garantire la sicurezza nazionale e internazionale. Basta considerare lāimpatto umanitario e ambientale catastrofico che risulterebbe dallāuso di armi nucleari, come anche lo spreco a la cattiva destinazione di risorse umane ed economiche che la loro produzione comporta. NĆ© dobbiamo sottovalutare gli effetti del persistente clima di paura e sospetto generato dal mero possesso delle stesse, che compromette la crescita di un clima di fiducia reciproca e di dialogo. In tale contesto, le armi nucleari e le altre armi di distruzione di massa rappresentano un moltiplicatore di rischio che dĆ solo un’illusione di pace. Assicurando la mia preghiera per Lei e per quanti sono affidati alla sua cura pastorale, mi unisco nella preghiera affinchĆ© il vertice del G7 a Hiroshima dia prova di una visione lungimirante nel gettare le fondamenta per una pace duratura e per una sicurezza stabile e sostenibile a lungo termine. Con gratitudine per il suo impegno al servizio della giustizia e della pace, invio di cuore la mia benedizione”.