Primo stop al G20 di Roma e non proprio su una questione secondaria. L’accordo sul clima è infatti in salita, nonostante la prima giornata del summit sia stata caratterizzata a più riprese da appelli al multilateralismo. Anzi, il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha detto chiaramente che l’alleanza sul comune obiettivo “è la migliore risposta ai problemi che affrontiamo oggi”. Il problema è che, secondo quanto trapelato dalle discussioni in corso alla Nuvola dell’Eur, gli impegni nella bozza dell’accordo contro l’emergenza climatica resterebbero vaghi. Per ora, arrivano conferme sull’intenzione di limitare il global warming a 1,5 gradi ma senza indicazioni di impegni più serrati.
G20, stallo sul clima: “Ma il lavoro continua”
Da Palazzo Chigi precisano rapidamente che la bozza trapelata non è che una versione preliminare: “Gli sherpa sono al lavoro e continueranno per tutta la notte la loro sessione”. Il che significa un margine di manovra per migliorare gli impegni contro il riscaldamento globale. Nello specifico, quelle “azioni significative ed efficaci” che i Paesi avrebbero promesso nella prima versione stilata dell’accordo. L’auspicio è che venga quantomeno inclusa nel testo la strategia per la riduzione delle emissioni fossili, con l’obiettivo di arrivare a zero entro il 2025. Ovvero, quello che ci si era preposti fin dall’insediamento della nuova Commissione europea.
Bilaterale Draghi-Erdogan
Nel frattempo, il G20 diventa occasione per qualche bilaterale d’eccezione. Il premier Draghi ha ricevuto in un breve colloqui il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Un incontro che, fanno sapere da Palazzo Chigi, “si è concentrato sulle sfide globali al centro della presidenza italiana del G20, nonché sul partenariato bilaterale e le opportunità di un suo ulteriore rafforzamento”. Al centro del bilaterale, uno scambio di vedute anche sulla crisi dell’Afghanistan e sulla stabilità dell’area mediterranea, “con particolare attenzione per gli sviluppi del processo politico intra-libico”.