Un mezzo passo falso perché l’obbligo era quello di vincere in Macedonia e poi bissare martedì contro l’Ucraina per riprendere il secondo posto. Che invece rimane nelle mani degli ucraini, bravi a fermare l’Inghilterra sul pari. Spalletti all’esordio, mastica amaro. L’Italia ha creato molto ma ha monetizzato poco. Nella parte discendente si è abbassata troppo e permesso ai macedoni di trovare il pari. La strada verso l’Europeo, resta in salita.
La prima Italia di Spalletti
Confermate le indicazioni degli ultimi giorni, con Spalletti che presenta la sua prima versione della nostra Nazionale, impegnata, sotto la sua guida, nel primo test verso Euro 2024. Alla National Arena di Skopje, Spalletti riparte dal suo marchio di fabbrica, il 4-3-3, scegliendo Zaccagni nel tridente offensivo insieme a Politano ed Immobile. In mezzo, con Barella e Tonali, c’è il romanista Cristante al quale il Ct affida le chiave della regia azzurra. Dietro, davanti a Donnarumma, Di Lorenzo e Dimarco esterni, Mancini e Bastoni centrali. Il tecnico macedone Milevski, si affida ad un 4-2-3-1, con Miovski punto di riferimento in fase offensiva, con Elezi, Atanasov e il napoletano Elmas alle sue spalle. Ashkovski e Bardhi intermedi. Dietro, Dimitrievski tra i pali, linea a quattro con Manev, Musliu, Zajkov e Alioski. Direzione di gara affidata al tedesco Zwayer.
L’Italia domina ma non sfonda
Parte bene e con idee chiare l’Italia che nel corso della prima frazione crea almeno tre palle gol oltre a centrare un palo. Un predominio assoluto in una partita da vincere a tutti i costi soprattutto dopo il pari dell’Ucraina riuscita a bloccare sull’1-1 l’Inghilterra. A guardarla sul campo, Macedonia con tutta la squadra dietro la linea del pallone, pensando a difendere e chiudere gli spazi e provare qualche folata in contropiede, come in occasione del cross di Alioski con Musliu, a posizione favorevole, non ha centrato la porta. Elmas, vecchia conoscenza di Spalletti, ha dimostrato di poter far male. C’è da fare attenzione. L’Italia ha spinto da subito con decisione, con i due esterni fondamentali nel gioco di Spalletti. Dopo un gol annullato a Barella per posizione irregolare, gli Azzurri hanno creato molto, il palo di Tonali a botta sicura, e due ghiotte palle gol, entrambe capitate a Cristante, prima con un colpo di testa a laro di un nulla, poi con un tocco sotto misura, deviato dal provvidenziale intervento di Dimitrievski.
Sblocca Immobile, la riprende Bardhi
Un dominio assoluto ma senza gol. L’Italia è obbligata a segnare per evitare un’altra beffa. Spalletti toglie Politano ed inserisce Zaniolo. E l’Italia impiega solo una manciata di secondi per colpire. Barella colpisce una palla vacante di controbalzo e centra la traversa, riprende Immobile, solo a porta vuota e di testa appoggia in rete per il vantaggio azzurro. I macedoni provano a scuotersi, due piccoli brividi nell’area azzurra, con Spalletti che chiede ai suoi di non abbassarsi. Piove sul bagnato per Spalletti, ma anche per la Roma, dal momento che si ferma Mancini per un problema probabilmente all’adduttore: fuori il centrale romanista dentro Scalvini. Dopo una doppia conclusione di Zaniolo e Tonali, ribattuta, è la Macedonia ad andare vicino al pari con un destro a giro di Elmas, palla di poco a lato. L’Italia riprende a lavorare come sempre sugli esterni, Zaniolo va via a destra, poi “scucchiaia” da posizione defilata un pallone che finisce altissimo. Poteva giocarla meglio, mentre la Macedonia sponge e mette in apprensione la nostra retroguardia. Troppa sofferenza con i macedoni che attaccano e guadagnano una punizione dal limite. La battuta di Bardhi è potente e si infila nell’angolo alto dove Donnarumma non può arrivare: 1-1 e tutto da rifare. Dentro Gnonto e Biraghi, fuori Dimarco e Zaccagni negli azzurri a nove dalla fine. Il pari non basta e complicherebbe i piani azzurri, mentre addirittura la Macedonia chiude in avanti alla ricerca del vantaggio. In campo Raspadori per Tonali. Sei minuti di recupero. E’ un assedio azzurro, ma la porta macedone resiste. Finisce 1-1 e non il risultato che voleva l’Italia perché l’Ucraina, dopo il pari con l’Inghilterra, rimane a +3 sugli azzurri. E martedì a Milano, il primo scontro diretto.