Formula 1 in lutto: addio a Sir Frank Williams

Frank Williams

Nove mondiali costruttori e altri sette piloti in bacheca. Da quando aveva fondato la sua Williams F1, la competitività in Formula 1 era schizzata a livelli quasi mai visti. L’intero mondo dello sport perde un personaggio importante con il decesso di Sir Frank Williams, patron della storica scuderia che tra gli anni Ottanta e metà anni Novanta è stata protagonista assoluta del paddock. E proprio la Williams, tramite il suo profilo Twitter, dà l’annuncio della scomparsa del suo fondatore, mancato a 79 anni. Con lui se ne va un’epoca, fatta di successi importanti e di grandi nomi della Formula 1, da Alan Jones, campione nell’80, a Jacques Villeneuve, iridato nel ’97. Un anno magico quello, concluso con l’accoppiata piloti-costruttori.

L’epopea Williams

In mezzo, un’epopea scritta sull’asfalto. Quello che, in un incidente stradale nel 1986, lo aveva privato dell’uso delle gambe ma che, negli anni, lo porterà tramite la sua scuderia nell’Olimpo del paddock. Dalla fondazione della (nuova) scuderia, nel 1977, Williams ha fatto parte del consiglio di amministrazione, mantenendo il suo seggio fino al 2012. Cedendo le redini a sua figlia Claire solo in tempi recenti. Fino al settembre 2020, quando la società è passata nelle mani del fondo d’investimenti americano Dorilton Capital. Un momento di svolta per una scuderia che, fino agli anni Duemila, è stata di fatto la terza forza del mondiale di Formula 1. Anche se trascorsi oltre vent’anni dall’ultimo titolo, la Williams ha continuato a regalare importanti exploit, affidandosi a piloti combattivi come Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya. Senza però ripetere i fasti del ventennio precedente, caratterizzato dalle affermazioni di Nigel Mansell, Keke Rosberg, Nelson Piquet, Alain Prost e Damon Hill.

Domenicali: “Un gigante”

“Un vero gigante del nostro sport”, lo ha definito l’ad della F1, Stefano Domenicali. Frank Williams era partito dal Tyne and Wear, della sua nativa South Shields, incontrando i motori alla fine degli anni Cinquanta. Fu un suo amico a instradarlo verso il mondo dei motori, mettendolo al volante di una Jaguar XK150. Pilota e meccanico solo per breve tempo: nel 1966 chiama il suo amico driver, Piers Courage, e fonda la sua scuderia, la Frank Williams Racing Car. L’inizio di un’ascesa che conoscerà, poco più di un decennio dopo, dei picchi storici nel mondo della Formula 1. Come ricordato da Jost Capito, ad della Williams, “i suoi valori, tra cui integrità, lavoro di squadra e una fiera indipendenza e determinazione, rimangono l’etica centrale della nostra squadra”.

Damiano Mattana: