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Francia, esplosione nella centrale nucleare di Flamanville: possibili feriti

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Paura in Francia per l’esplosione all’interno della centrale nucleare di Flamanville. Al momento le forze dell’ordine non hanno riferito maggiori dettagli sull’accaduto, ma si teme che ci possano essere dei feriti. Le autorità hanno però rassicurato la popolazione, spiegando che non esiste la possibilità di una contaminazione nucleare.

L’esplosione

L’esplosione si sarebbe verificata nella sala macchine della centrale, zona in cui non sono presenti elementi radioattivi. Secondo quanto riferito dalla Prefettura, è in corso un’operazione dei vigili del fuoco che hanno segnalato anche un’incendio all’interno della struttura, ma al di fuori della zona nucleare.

Situazione sotto controllo

I soccorsi sul posto hanno comunicato che il reattore è stato spento per precauzione e cinque persone sono “leggermente intossicate”. Inoltre, la prefettura locale ha comunicato che la situazione è sotto controllo e l’allarme è rientrato.

La situazione delle centrali nucleari in Francia

Il tema delle centrali nucleari in Francia, sta creando sempre più preoccupazione. Lo scorso novembre infatti, la situazione è stata giudicata “molto preoccupante” da Pierre-Franck Chevet, presidente dell’Autorità della sicurezza nucleare, l’Asn. L’allarme sullo “stato di salute” dei reattori è stato lanciato da Chevet in un’intervista al supplemento economico di Le Figaro. I primi problemi sono iniziati nell’aprile del 2015, con la scoperta di un difetto nel serbatoio del futuro reattore Epr di Flamanville, situato sulla Manica in Bassa Normandia. Nella vasca di acciaio è stato trovato un eccesso di carbonio che, secondo Chevet, deve essere monitorato per controllare che non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore. Quelli “potenzialmente a rischio” sarebbero 18. Dopo questa scoperta, l’Asn ha iniziato una campagna senza precedenti di controlli a tappeto di tutte le centrali nucleari che, nonostante è ben lontana dall’essere terminata, si è tradotta nel fermo di 12 reattori.

 

Edith Driscoll: