Il fotoreporter dell’agenzia Reuters, vincitore del premio Pulitzer tre anni fa, sarebbe stato ucciso un proiettile, mentre faceva il suo lavoro. Era impegnato a documentare uno scontro tra le forze di sicurezza e i talebani nel distretto di Spin Boldak. La conferma del decesso sarebbe arrivata anche da portavoce del ministero dell’Interno afghano.
Danish Siddiqui era nella provincia di Kandahar per seguire i combattimenti nell’area da circa due settimane, avrebbe riferito il portavoce del governo provinciale Bahir Ahmad Ahmadi.
Il premio
Siddiqui era stato insignito della prestigioso riconoscimento, il Pulitzer, nel 2018 con una fotografia che mostrava una donna rohingya. I suoi scatti erano stati pubblicati sui principali media internazionali quali lo statunitense New York Times, il britannico Guardian e Al Jazeera.
Diritto all’informazione
Ansa riporta le parole dell’attivista di Amnesty International per l’Asia meridionale Samira Hamidi sulla morte del fotogiornalista: “La notizia dell’uccisione di Siddiqui è profondamente scioccante, era un fotoreporter coraggioso. Per preservare il diritto fondamentale alla libertà di espressione e garantire l’accesso del pubblico a informazioni affidabili, i giornalisti impegnati in missioni professionali in aree di conflitto armato devono essere dotati di migliori misure di protezione da parte delle autorità”.