Dopo la più lunga interruzione dall’inizio del conflitto, le telecomunicazioni a Gaza tornano a funzionare. L’esercito di Israele continua a colpire “infrastrutture terroristiche e armi” nella Striscia di Gaza, mentre l’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce di decine di morti e feriti a seguito degli attacchi israeliani a Khan Yunis.
Fine del blackout
I servizi di telefonia e quelli internet stanno gradualmente tornando nella Striscia. Lo ha fatto sapere l’azienda Paltel. Quello che sembra si stia risolvendo è stato il più lungo blackout delle comunicazioni a Gaza dall’inizio della guerra: in tutto circa una settimana.
Operazioni nella Striscia
L’esercito israeliano – sostenuto dall’aviazione e dalla marina – sta continuando a colpire e distruggere “infrastrutture terroristiche e armi in tutta la Striscia”. Lo ha detto il portavoce militare citando operazioni sia nel nord sia nel sud dell’enclave palestinese. Nel nord – ha spiegato – sono stati “localizzati una serie di postazioni di lancio di razzi usate per tirare verso il territorio israeliano”. Postazioni – ha sottolineato – che “sono state distrutte”. Nella città di Khan Yunis – nel sud della Striscia – i soldati hanno effettuato “un raid in un compound militare, neutralizzando sei postazioni di lancio pronte per i tiri. Inoltre, sono stati scoperti un tunnel e ordigni esplosivi nell’area”.
Morti e feriti
L’agenzia Wafa ha riferito di “decine di palestinesi, tra cui donne e bambini, uccisi ed altri feriti in una salva di attacchi israeliani di artiglieria su Gaza“. Secondo la stessa fonte “una serie di case, edifici e appartamenti residenziali e proprietà pubbliche e private sono state colpite e danneggiate gravemente”. Le zone sono quelle vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia.
Fonte Ansa