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Filippine, arrestato il presunto omicida di padre Fausto Tentorio

E' stato arrestato nelle Filippine l'uomo ritenuto responsabile dell'omicidio di padre Fausto Tentorio, il missionario, originario della provincia di Lecco, del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) che ha prestato servizio come ex parroco, ucciso il 17 ottobre 2011

È stato arrestato nelle Filippine l’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio di padre Fausto Tentorio, il missionario, originario della provincia di Lecco, del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) che ha prestato servizio come ex parroco, ucciso il 17 ottobre 2011.

La notizia è stata riportata da Philippine Agency news. L’uomo arrestato dalla polizia è Ricardo Boryo Dorado alias Nene Dorado, 65 anni, di Barangay Dallag, villaggio del quale era a capo al tempo dell’omicidio. L’arresto è stato eseguito sulla base di un mandato di arresto per omicidio emesso il 30 aprile 2019 dal giudice Arvin Sadiri Balagot, il presidente del tribunale del 12esimo ramo giudiziario della regione 17 nella città di Kidapawan.

Dorado è uno dei sospetti legati all’omicidio del missionario il 17 ottobre 2011. Almeno altri quattro sospetti legati all’omicidio restano latitanti. Tentorio è stato ucciso all’alba di quel giorno da assalitori fuori dal suo convento parrocchiale. Subito dopo, il Governo provinciale ha istituito una task force investigativa locale per indagare sull’omicidio.

Chi era padre Fausto Tentorio

Padre Fausto Tentorio (7 gennaio 1952 – 17 ottobre 2011) nato il 7 gennaio 1952 a Santa Maria di Rovagnate e cresciuto in Santa Maria Hoe’ (Lecco), era stato ordinato nel 1977 ed era partito per le Filippine l’anno seguente, ricorda Avvenire. Prima della missione in Arakan aveva lavorato in quella di Columbio, Sultan Kudarat, abitata da cristiani, musulmani e indigeni B’lang.

La morte di padre Tentorio è un nuovo capitolo in quel volto del martirio che da tanti anni ormai contraddistingue la presenza del Pime a Mindanao. Prima di lui qui hanno donato la loro vita per il Vangelo già altri due missionari del Pime: padre Tullio Favali, ucciso nel 1985, e padre Salvatore Carzedda, ucciso nel 1992. Altri due missionari del Pime, in anni ancora più recenti, hanno subito un rapimento: padre Luciano Benedetti nel 1998 e padre Giancarlo Bossi nel 2007. Padre Tentorio stesso era già sfuggito a un agguato nel 2003.

Morto per difendere le terre dei manobo

Come la morte di padre Favali, quella di padre Tentorio non è legata al fondamentalismo islamico, ma alla difesa delle popolazioni indigene di Mindanao, i manobo. L’isola del Sud delle Filippine è infatti un microcosmo dei drammi che attraversano il pianeta.

“Padre Fausto – aveva testimoniato padre Luciano Benedetti, anche lui missionario del Pime nelle Filippine – era minacciato da tempo per il lavoro che svolgeva da tempo nella difesa delle terre dei manobo. Terre che fanno gola in una zona ricca di risorse minerarie. Già, nel 2003, protetto dalle popolazione locali, si era salvato solo stando nascosto mezza giornata in un armadio. E ancora dopo fa era stato fatto oggetto di nuove minacce”.

Il missionario è stato ucciso a Mindanao la mattina del 17 ottobre 2011, nell’isola del Sud delle Filippine, all’età di 59 anni. Sapeva bene quello che rischiava padre Fausto. Ma ancora di più sapeva quanto il Vangelo lo chiamasse a stare accanto ai manobo, aiutandoli a difendere i loro diritti.

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