Fermato (per ora) il rimpatrio di 57 orfani ucraini

Ucraina

Foto di Vika Strawberrika su Unsplash

Resteranno in Italia, per almeno altre due settimane, i 57 orfani ucraini accolti in Lombardia. Per il loro rimpatrio si erano mosse le autorità ucraine, che ne avevano richiesto il rientro immediato. Una volontà fortemente osteggiata dalle agenzie internazionali per la protezione dei minori, che hanno avanzato una richiesta di protezione internazionale.

Orfani ucraini: rinviato il rimpatrio

La questura di Bergamo ha deciso di bloccare per almeno due settimane il rimpatrio dei 57 orfani ucraini, bambini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni, che si trovano nella Bergamasca dall’inizio del conflitto nel loro Paese d’origine.

Partenza fermata

Kiev ne aveva chiesto tramite il consolato ucraino in Italia il rimpatrio immediato ma contro questa ipotesi si sono schierate le agenzie internazionali per la protezione dei minori, da Unhcr a Unicef, e i tutori di 34 di questi orfani, che avevano formalizzato una richiesta di protezione internazionale. Per ora quindi non partirà nessuno dalle strutture di accoglienza di Rota Imagna, Pontida e Bedulita.

L’arrivo in Italia

Il gruppo di ragazzini era arrivato nella Bergamasca nel marzo del 2022 assieme ad alcuni educatori ed erano stati subito accolti dalla popolazione bergamasca. Il gruppo proveniva da due orfanotrofi di Berdyansk, città sul Mar Nero da dove erano fuggiti mentre avanzavano le truppe russe.

La richiesta di rimpatrio

La richiesta di rimpatrio era stata fissata per dopodomani, 16 agosto, ma ora è stata per l’appunto congelata dalle autorità italiane. Anche perché molti degli orfani sono in cura negli ospedali di Bergamo per diverse e gravi patologie. Il perché di tanta fretta nel voler richiamare in patria questi bambini, peraltro senza famiglia, non è chiaro: secondo le autorità italiane deve prevalere il loro interesse e dunque per ora continueranno a essere ospitati nel nostro Paese.

Fonte: Ansa

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