“L’arcivescovo Francesco Massara e l’intera Chiesa di Fabriano-Matelica esprimono piena solidarietà e vicinanza ai 195 dipendenti delle Cartiere di Fabriano e alle loro famiglie duramente provate dall’annunciata perdita del posto di lavoro. La Diocesi si fa voce della loro angoscia appellandosi al Gruppo Miliani affinché si apra una nuova stagione di confronto costruttivo in modo che uomini e donne mantengano la dimensione di dignità che solo il lavoro può dare”, si legge in un comunicato stampa della Diocesi di Fabriano-Matelica. “Il settore della carta è storicamente fiore all’occhiello di Fabriano. L’arcivescovo Massara conferma ‘la propria disponibilità per cooperare con l’azienda e le istituzioni, regionali e nazionali, in modo che siano salvaguardate le competenze e l’alta professionalità dei lavoratori e si garantiscano alle loro famiglie certezze sul futuro. È eticamente necessario dare continuità operativa all’azienda il cui futuro è importante non solo per i lavoratori ma per tutto il sistema economico e sociale di un territorio già duramente provato dalla de-industrializzazione. Occorre l’impegno di tutti perché i posti di lavoro siano tutelati. Senza lavoro non c’è dignità: diritto al lavoro e democrazia sono posti in stretto collegamento dalla Costituzione italiana e Papa Francesco esorta incessantemente a non lasciare inascoltato il grido di allarme dei lavoratori. La Chiesa di Fabriano-Matelica sarà sempre e in ogni modo vicina ai lavoratori e alle famiglie richiamando il senso di responsabilità dei vertici aziendali per cercare, in dialogo con le istituzioni e i sindacati, strade risolutive di speranza e fattiva collaborazione’“.
Il caso
Il 3 ottobre, i vertici del gruppo Fedrigoni hanno dato comunicazione ai sindacati della chiusura al 31 dicembre 2024 di Giano, la società dedicata al business dell’ufficio. Le persone coinvolte nell’operazione sono 195. La società in una nota – come riportato da qdmnotizie – ha spiegato che “si tratta di un mercato, in particolare quello della carta da fotocopie, in declino da anni e presidiato da grandi gruppi internazionali specializzati che, pura vendo impianti produttivi più efficienti per via delle dimensioni e degli ingentivolumi gestiti, hanno annunciato negli ultimi anni chiusure e riduzione della propria capacità produttiva, in seguito al calo strutturale della domanda di mercato”.
Le dichiarazioni delle parti sindacali
Le organizzazioni sindacali di categoria – Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, inclusa la Rsu unitaria dell’area Marche – hanno richiesto immediatamente un tavolo di confronto per discutere nel merito delle questioni emerse, fissando un incontro per l’8 e il 9 ottobre prossimo. Inoltre, nel corso della stessa giornata, si sono tenute due assemblee con fermo impianti nei due stabilimenti interessati, scrive centropagina.it. “Queste assemblee hanno rappresentato un’occasione utile per fare il punto della situazione e per mobilitare ulteriormente i lavoratori, rassicurandoli sul fatto che saranno messe in atto tutte le azioni possibili per contestare la liquidazione della società Giano – affermano i sindacata – , poiché la chiusura totale dello stabilimento di Rocchetta e parziale di Fabriano rappresenta una vera e propria minaccia per i posti di lavoro e per il futuro del Gruppo”.