“Prima la salute” è il diktat del ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, che dà a Confindustria l’altolà sulla riapertura urgente delle attività, invocata nelle scorse ore. Secondo il ministro, infatti, “il governo ha le idee chiare: dobbiamo mettere in sicurezza la salute degli italiani. Con la salute a rischio, non c’è economia”. Una linea che conferma la strategia della prudenza, e anche l’obiettivo di mettere in sicurezza regioni come la Lombardia (la più colpita dal Covid-19) e il Piemonte prima di pensare a una riavvio delle imprese. E quindi alla Fase 2: “Occorre passare alla Fase 2 con graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori”. La Fase 3, invece, sarà con “massivi investimenti pubblici che compensino e supportino la progressiva ripresa della domanda privata”.
Sforzi regionali
Nel frattempo, da Milano (dove ha incontrato in videoconferenza i sindaci dei capoluoghi lombardi), il ministro Boccia chiarisce alcuni punti. Anzitutto sulle risorse messe impiegate dal governo: “Tutto quello che lo Stato ha speso si vede online sul sito della Protezione Civile e tutti i cittadini potranno vedere dove sono andati caschi e camici acquistati. Sarà cosi’ fino alla fine dell’emergenza: pubblicheremo anche i dati degli acquirenti così tutti gli italiani sapranno quali sono, distinguendo i materiali acquistati dallo Stato da quelli della Regione”. Laddove, precisa, per spese si intendono dispositivi di protezione personale ma anche “le assunzioni di medici e personale“. E ancora: “Tutto quello che le Regioni hanno speso fino al 6 aprile sarà rimborsato dallo Stato. Dal 18 marzo però c’è un commissario agli acquisti e quindi quello che serve può essere chiesto alla Protezione Civile e arriva a titolo gratuito ai territori. Se le Regioni acquistano, lo fanno con i loro fondi che intanto sono stati liberati. Lo abbiamo fatto per mettere ordine”.
Speranze europee
A proposito di personale, un ringraziamento il ministro lo riserva ai medici arrivati in Lombardia: “questa mattina a Linate – ha detto – sono arrivati altri 73 medici che hanno viaggiato con noi, arrivano da tutto il paese ,in particolare dalle regioni del centro sud. In serata saranno già in corsia e mi ringrazio. In tutto sono 162 a oggi i medici giunti in lombardia che arriveremo a 200 entro la prossima settimana, a loro si sommeranno gli infermieri”. Risorse umane importantissime per venir fuori dalla crisi. Per questo, però, serviranno anche ulteriori passi: “Diamo atto al Governo e ai Ministri Gualtieri e Patuanelli di aver conseguito un risultato importante sotto il profilo delle risorse e degli strumenti mobilitati a favore del sistema produttivo. Adesso e’ importante che queste risorse giungano con tempestività alle imprese”.
E lancia anch’egli un messaggio all’Europa: “Deve tornare ai suoi valori fondamentali – Pace, Protezione, Prosperità – e auspichiamo che il nuovo asse Francese, Spagnolo e Italiano possa indicare a tutti la nuova direzione di marcia con l’adozione tra l’altro di strumenti di finanziamento, come gli Eurobond, per la difesa interessi comuni e il rilancio delle nostre economie e dell’occupazione”.