Europarlamento, sì ai recovery bond ma è frattura Pd-M5s

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Maggioranza larga in Europa, dove il Parlamento ha approvato in plenaria la cosiddetta Iniziativa d’investimento in risposta al coronavirus plus’. Un via libera arrivato con procedura d’urgenza e con ben 689 voti a favore (praticamente un plebiscito), utili a garantire un nuovo tentativo di scatto anti-Covid da parte dell’Unione europea. Sul tavolo, l’impiego estremamente flessibile delle risorse legate alla politica di coesione, azzerando (perlopiù) la burocrazia nell’anno contabile 2020-2021. In sostanza, sarà possibile per i Paesi dell’Unione trasferire risorse fra fondi diversi, regioni e settori, con relativa sospensione dell’obbligo di co-finanziamento nazionale. Via libera anche alla revisione delle regole del Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti, che ora prevederà anche l’aiuto attraverso voucher elettronici, così da rispettare le norme sulla distanza di sicurezza.

Il caos

Nel frattempo, proprio in sede europea si consuma lo scontro fra le forze di maggioranza del governo italiano schierate in Europa. Il Mes, infatti, torna a dividere Pd e M5s, all’indomani della votazione che ha certificato il no dei pentastellati all’articolo sul Recovery Fund. Nessun voto a favore, da parte del Movimento 5 stelle, è arrivato per la risoluzione anti-crisi (10 astensioni, tre voti contrari e un non voto). Pentastellati contrari anche al Paragrafo 23 della risoluzione, in cui si invita i Paesi dell’eurozona all’attivazione dei 410 miliardi del Mes, opzione per la quale il Pd si era invece mostrato favorevole (al contrario dei partiti di destra, Lega e FdI, mentre lo stesso Carroccio e Forza Italia si erano mostrati contrari anche agli Eurobond). Una battuta d’arresto dopo l’invito del premier Conte ad andare tutti d’accordo, perlomeno in questa fase, giudicata da lui troppo immatura per poter esprimere un giudizio sul Mes.

Le ragioni pentastellate

A ogni modo, il M5s dà conto della sua scelta: “Abbiamo deciso di votare contro quel paragrafo e poi di astenerci nel voto finale –  hanno fatto sapere i componenti della delegazione all’Europarlamento – in quanto presentava tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro e forte riferimento ai coronabond grazie ai quali l’Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l’emergenza, ma per colpa dell’irresponsabilità di Lega e Fi l’emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato”.

L’appello di Sassoli

Sulla giornata al Parlamento europeo è intervenuto anche il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli: “In questo momento siamo in una fase molto difficile. Abbiamo bisogno di grande solidarietà in Europa e di collaborazione e di lavoro comune fra i governi europei, ecco perché il nostro invito a tutti i governi a fare in modo che vi sia un abbassamento nei loro dibattiti e nelle loro tensioni e che ci sia lo sforzo e la volontà comune, perché oggi è in gioco davvero la vita di tutti”.

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