E alla fine in Europa, ne rimane solo una di italiana, ed è la Roma che nel suo Olimpico asfalta il Bodo e guadagna l’accesso alle semifinali dove affronterà il Leicester. Finisce 4-0 con gol di Abraham e tripletta di Zaniolo. Male l’Atalanta che al Gewiss Stadium si fa uccellare dal Lipsia che passa per 2-0 e vola in semifinale. Ma la Dea recrimina per un rigore non concesso.
Roma da favola
E’ l’unica italiana rimasta in gara in Europa. La Roma accede alle semifinali, travolgendo in casa il Bodo Glimt al termine di una prestazione sontuosa sul piano del gioco, delle occasioni, delle reti segnate. Finisce 4-0 in un Olimpico delirante per i giallorossi di Josè Mourinho. Sblocca Abraham dopo appena cinque minuti con un tap in dopo una percussione romanista respinta alla meno peggio dal portiere norvegese. Sulle ali dell’entusiasmo, i giallorossi crescono, acquistano fiducia, schiacciano il Bodo nella propria area. La Roma va vicina al gol in almeno tre occasioni, poi entra in scena Zaniolo. Scappa in campo aperto e fredda da due passi Haikin: 2-0 Roma. Ma non è finita perché a stretto giro ancora Zaniolo concede il bis. Stavolta imbeccato da una giocata pazzesca del ragazzino Zalewski che lo manda in porta. Scavetto e 3-0. Nella ripresa la Roma mette al sicuro il risultato, con una giocata ancora di Zaniolo che entra in area, resiste alla pressione del suo marcatore e di controbalzo di sinistro fa 4-0, per poi uscire dal campo un paio di minuti dopo, toccato duro da un avversario. Ed esce nell’ovazione dell’Olimpico. Al suo posto Afena Felix. Poi va fuori anche Pellegrini per far posto a Sergio Oliveira. Roma in controllo in un finale che esalta il popolo giallorosso. Finisce qui, Bodo travolto, Roma in semifinale contro il Leicester.
Il Lipsia stende la Dea
L’Atalanta si ferma alle porte delle semifinali. Cede in casa al Lipsia (2-0) e viene eliminato dalla fase finale di Europa League. Vincono i tedeschi, meritatamente, sfruttando le debolezza della Dea che non tira mai in porta, anche se alla Dea manca un rigore clamoroso sull’1-0 che avrebbe potuto cambiare il corso della partita. Un primo tempo al di là della noia, con l’Atalanta poco incisiva che addirittura all’intervallo è sotto di un gol. Squadra lenta, manovra prevedibile, mai un guizzo di sostanza per la Dea, con il Lipsia che è chiuso bene dietro, grazie all’accortezza tattica dell’italiano Domenico Tedesco. L’Atalanta, come nelle previsioni, ci prova subito, ma non graffia. Bene sull’out di destra, ma palloni in mezzo ne arrivano pochini. Il Lipsia gioca d’attesa, provando a sfruttare il contropiede. Ritmi bassi, ma il Lipsia rispetto alla Dea dimostra di essere più pratico. E alla prima occasione trova il vantaggio. Laimer va in profondità, palla per Nkunku che insacca con l’aiuto del palo. Sono passati appena diciotto minuti e per la Dea adesso è tutto in salita. Il Lispia si abbassa e concede nulla, davanti Zapata fatica, Boga non salta mai l’uomo, ma la manovra è troppo prevedibile. Uno a zero per i deschi all’intervallo. Nella ripresa la musica non cambia, l’Atalanta ci prova ma manca lo sprint nella sedici metri avversaria. Occasioni zero e così nel finale, il Lipsia raddoppia. Palla nello spazio di Poulsen, Nkunku salta Hateboer e viene steso da Musso. Rigore ineccepibile che Nkunku trasforma e spedisce definitivamente all’inferno la formazione di Gasperini. De Roon salva in scivolata su una palla maligna che poteva essere il terzo gol. Sette di recupero, ma è ormai è tardi. Atalanta fuori, avanti il Lipsia che dopo l’1-1 in Germania si prende la qualificazione al Gewiss Stadium. Peccato.