L’Ue trova la quadra sulle misure economiche per venir fuori dall’emergenza coronavirus. La notizia arriva dal profilo Twitter di Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici: “L’Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà”. Immediata anche la reazione del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che parla di un piano Ue da 1000 miliardi. Soddisfazione in Italia, con il titolare del Mef, Roberto Gualtieri, che commenta via Twitter: “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.
L’intesa
L’Unione europea, quindi, ne viene fuori. Dalle discussioni che hanno animato gli ultimi giorni e, più in generale, dal rischio di un grave stallo. Stavolta, anche i Paesi più reticenti, come i Paesi Bassi, danno il beneplacito ai provvedimenti: “Dopo lunghe e intense conversazioni negli ultimi due giorni – ha scritto il ministro delle Finanze Wopke Hoekstra -, L’Eurogruppo è giunto a una buona conclusione. Il Mes può fornire assistenza finanziaria ai Paesi senza condizioni per le spese mediche… Sarà anche disponibile per il sostegno economico, ma a condizioni. E’ giusto e ragionevole”. Sugli Eurobond, però, nessuna retromarcia: “Siamo e resteremo contrari agli Eurobond. Pensiamo che questo strumento non aiuterà l’Europa e l’Olanda nel lungo termine”.
Spese sanitarie
Per quanto riguarda le spese sanitarie, il documento conferma la possibilità di utilizzare la linea di credito del Mes: “Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19″. E ancoar: “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.