Un’intensa attività stromboliana è in corso dal cratere di Sud-Est dell’Etna. La nuova fase, che appare in costante intensificazione, ha inizialmente prodotto una nube eruttiva che ha raggiunto l’altezza di circa 4.000 metri sul livello del mare e che il vento ha sospinto verso Est procurando una ricaduta di cenere sul versante orientale del vulcano. Il fenomeno, il 12esimo dal 16 febbraio scorso, è stato osservato a partire dalle 08.40 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania.
Il precedente
L‘undicesimo parossismo si era verificato solo due gironi fa, dal 9 al 10 marzo scorsi,
dopo un silenzio di circa due giorni. Deboli esplosioni di tipo stromboliano e, successivamente, un trabocco lavico verso la Valle del Bove, hanno costituito il preludio dell’11esimo episodio eruttivo parossistico.
Anche in questa occasione, come negli episodi parossistici precedenti, l’attività registrata ha avuto un andamento noto: prima un graduale, esitante incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico, successivamente l’aumento dell’attività esplosiva. Solo dopo la mezzanotte del 10 marzo è iniziata, invece, l’attività di fontane di lava e una intensa emissione di materiale piroclastico.
Fontana di lava
Oggi – nel 12esimo parossismo – si è visto lo stesso copione. La nube di fumo è infatti diventata fontana di lava, con un forte aumento del tremore interno dei condotti magmatici dell’edificio vulcanico. E’ emersa anche una colata lavica che si è riversata nella Valle del Bove ed ha raggiunto quota 2.800 metri. Inoltre, ai crateri Voragine, Bocca nuova e di Nord-Est è presente un’attività esplosiva intra-craterica.
Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania, l’ampiezza media del tremore vulcanico mostra un incremento portandosi su valori alti e le sorgenti del tremore sono localizzate al cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km sul livello del mare.
Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. I segnali dalle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinomentrica non mostrano variazioni significative. Forti boati sono avvertiti da grandi distanze. L‘aeroporto internazionale di Catania, al momento, è pienamente operativo.