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Estate 2024: le previsioni per il settore turismo

Come sarà la stagione turistica in Italia? Le previsioni del Tourism Forecast Summer 2024 dell'istituto Demoskopika

Come sarà l’estate 2024? Al momento non ci è dato sapere se avremo una stagione piovosa o se regnerà il sole, ma già iniziano a circolare le prime previsioni su quali saranno i flussi turistici. Ecco i dati dell’istituto Demoskopika. 

Estate 2024: le previsioni per il settore turismo

Ben 65,8 milioni di arrivi e oltre 266 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari al 2.1% e all’1.1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Segnano un nuovo incremento dei flussi turistici in Italia le previsioni sull’imminente stagione estiva Tourism Forecast Summer 2024 dell’istituto Demoskopika che l’ANSA pubblica in anteprima.

Chi sceglie l’Italia

A pesare maggiormente la componente estera: a optare per una destinazione italiana sarebbero 35,5 milioni di stranieri (+5% sul 2023) pari a poco più della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 135,5 milioni di pernottamenti (+2.2%). Secondo il presidente di Demoskopika Raffaele Rio, inoltre, il verificarsi di uno scenario “proattivo”, potrebbe produrre un effetto rialzista sulle stime: 70 milioni di arrivi e 278,3 milioni di presenze con una variazione in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2023, pari all’8.8% e al 5.8%. Uno scenario più ottimistico che potrebbe consolidare il sorpasso anche rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 con un incremento sia degli arrivi (+6.8%) che dei pernottamenti (+7.0%).

Le dichiarazioni del presidente di Demoskopika

L’imminente stagione estiva – precisa Rio – si preannuncia promettente per il turismo italiano, con una crescita stimata sia degli arrivi che delle presenze. Nonostante l’Italia si collochi, inoltre, tra le destinazioni con il minore tasso di inflazione turistica, i costi crescenti in aree critiche come il trasporto aereo, però, rischiano di assorbire quasi interamente i benefici di una maggiore spesa turistica. In questa direzione, risulta quanto mai necessario adottare strategie non solo reattive ma soprattutto proattive. Una programmazione istituzionale più consapevole permetterebbe al sistema turistico italiano di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato e alle aspettative dei turisti, garantendo che il comparto non solo cresca in quantità ma anche in qualità. E ciò – conclude Raffaele Rio – potrebbe generare un consolidamento più significativo rispetto ai livelli pre-pandemici e stabilire nuovi standard di successo per il turismo in Italia“.

Fonte Ansa

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