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Esplosione devasta palazzina a Ravanusa, tra i 12 dispersi una donna incinta

L’esplosione seguita dal boato, dal crollo di un edificio e dalle fiamme ha scosso Ravanusa, centro di 10mila anime nell’agrigentino, intorno alle 20:30. Sembra sia stato lo scoppio di un metanodotto a far crollare almeno un palazzo in via Galileo Galilei e danneggiare altri immobili in via Trilussa, e non quello di una bombola o una fuga di gas. Tra i 12 dispersi loro ci sarebbero anche una doccia incinta e tre bambini. Tecnici Italgas sono al lavoro per mettere in sicurezza le rete cittadina e consentire un accesso sicuro alle macerie per i soccorritori , con volontari arrivati anche dalla provincia, e le persone impegnate nelle ricerche.

La situazione

La gente, impaurita, è scesa in strada in via Galilei e nelle vie vicine, tra i calcinacci scagliati lontano dalla deflagrazione e gli allarmi delle auto che hanno preso a suonare. E’ stata tolta in tutta la zona l’energia elettrica.  La protezione civile regionale dice che le fiamme, sprigionate dopo l’esplosione in via Trilussa a Ravanusa sono state spente ma “Sacche di gas della rete cittadina impediscono l’accesso in sicurezza sulle macerie”, fa sapere la Protezione civile regionale e sul luogo dell’esplosione avvenuta per la rottura di un tubo del metanodotto stanno intervenendo anche i tecnici della Italgas.

I soccorsi

Numerose squadre di volontari della Protezione Civile, dei vigili del fuoco e della Croce Rossa, provenienti da diversi comuni dell’agrigentino, si sono recati nel paese, raccogliendo l’appello lanciato dal sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo, che ha chiesto l’intervento di uomini e mezzi. Anche il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile Salvo Cocina si sta recando a Ravanusa.

Il vescovo di Agrigento

“Sono vicino alla comunità di Ravanusa che sta vivendo momenti di apprensione in seguito all’esplosione causata da una fuga di gas”, ha detto il vescovo di Agrigento Alessandro Damiano. “Prego per quanti si stanno impegnando nel contenere il pericolo e per accertare la sperata assenza di vittime”.

 

Lorenzo Cipolla

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