“Abbiamo fatto degli errori nelle previsioni sull’inflazione, come tutte le istituzioni internazionali, come molti economisti, perché è virtualmente impossibile prevedere e includere nei modelli il Covid, la guerra in Ucraina, il ricatto sull’energia. Me ne assumo la colpa perché sono il capo dell’istituzione“. E’ quanto ha affermato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa. “Abbiamo fatto errori, abbiamo capito le cause, e vi posso assicurare che lo staff aggiorna costantemente, integra quello che finora non era stato preso in considerazione“, ha aggiunto.
Lontani dagli obiettivi
“Più sono alti i rialzi, più siamo lontani” dal tasso che assicura un’inflazione al 2%, ha affermato la Lagarde, affermando che non conosce quale sia il “tasso neutrale”, ovvero il punto di equilibrio della politica monetaria che assicura il raggiungimento dell’obiettivo. “So però che non è zero, e non è quello che abbiamo deciso oggi“, ha detto Lagarde, ribadendo che ci saranno altri rialzi la cui entità sarà decisa sulla base dei dati.
Il rialzo dei tassi
La Banca centrale europea ha alzato i tassi d’interesse di 0,75 punti. Il tasso principale sale a 1,25%, il tasso sui depositi a 0,75% e il tasso sui prestiti marginali a 1,5%, un rialzo storico ma atteso dal mercato. Francoforte ha confermato che si aspetta di alzare ancora il costo del denaro nelle prossime riunioni, anche se ha precisato “decisioni future sui tassi saranno guidate dai dati” e ha alzato le stime di inflazione all’81% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024, mentre la crescita del 2022 è vista a +3,1%, in rallentamento a +0,9% nel 2023 e all’1,9% nel 2024.