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Elezioni Usa, Juncker: “Donald non conosce il mondo. Perderemo 2 anni”

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L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti continua a fare discutere. A dirsi preoccupato per le sorti della politica e dell’economia mondiale stavolta è Jean Claude Juncker. “Con lui perderemo due anni – ha detto rispondendo alle domande dei ragazzi alla Corte di Giustizia Ue a Lussemburgo – il tempo che faccia il giro del mondo che non conosce”.

Perplessità

A destare perplessità, insomma, è la poca esperienza del tycoon newyorchese, assoluto neofita in materia di governo. “Gli americani in generale non hanno attenzione verso l’Europa – ha spiegato il presidente della Commissione Ue secondo quanto riporta il giornale lussemburghese Le Quotidien – riguardo a Trump, credo di capire che lui pensi che il Belgio sia un villaggio da qualche parte nel nostro continente… In breve, dovremo mostrargli e spiegare cos’è l’Europa”.

Equilibri in pericolo

Juncker ha ammesso che questa elezione “comporta il rischio di vedere gli equilibri intercontinentali disturbati sui fondamentali e sulla struttura“. Non bisogna, quindi, fidarsi delle parole concilianti pronunciate dal presidente eletto. “Ho una lunga vita politica – ha raccontato Juncker – ho lavorato con quattro presidenti Usa e ho constatato che tutto quello che si dice in campagna elettorale è vero un po’ per tutti purtroppo”.

Proteste

Intanto non si placano le proteste negli Stati Uniti contro il risultato delle presidenziali. Sono oltre 200 gli arresti eseguiti dalla polizia nella seconda notte consecutiva di manifestazioni sotto lo slogan “Not my president“. A Los Angeles sono finite in manette circa 185 persone, in gran parte per aver bloccato le strade. Un’altra trentina sono state arrestate a Portland, Oregon, teatro di diversi atti vandalici.

Trump minimizza

Trump, su Twitter, ha provato a minimizzare l’accaduto. “Ci uniremo tutti e ne saremo orgogliosi” ha scritto. “Amo il fatto – ha aggiunto – che i piccoli gruppi di manifestanti la scorsa notte abbiano mostrato passione per il nostro grande Paese“.

Francesco Volpi: