All’ultima Conferenza delle parti sul clima, la Cop 26 che si è tenuta a Glasgow, in Scozia, lo scorso autunno, l’India era stato uno dei Paesi che ha spostato più in là la data della decarbonizzazione completa, al 2070, rispetto all’obiettivo di metà secolo. Ma grazie alle fonti energetiche rinnovabili, l’elettricità comincia ad arrivare nelle realtà rurali che l’attendevano da decenni.
“Un sogno”
Per gli abitanti di Sarkhipara, un villaggio rurale dello stato del Tripura, nell’India del nord est, la vita è già cambiata radicalmente da quando, nei giorni scorsi, è arrivata l’elettricità, dopo otto decenni. Il quotidiano The Hindu riferisce che, grazie all’installazione di alcuni pannelli solari, anche dopo il tramonto i bambini continuano a studiare, le bancarelle del mercato non chiudono e gli artigiani non sono costretti ad interrompere le attività. L’arrivo dell’elettricità ha dato slancio a tutte le attività economiche del villaggio. “Si è avverato un sogno” – dicono i residenti, che hanno atteso 80 anni – “con la fioca luce delle lampade a cherosene o delle lanterne alimentate a batterie il nostro villaggio sembrava il regno dei fantasmi. Non potevamo usare i cellulari, sempre scarichi, o guardare la televisione”.
15mila luci solari
Sarkhipara è stato il primo villaggio su undici delle colline di Athamura ad uscire dal buio notturno: l’amministrazione locale aveva promesso l’elettricità lo scorso settembre Debabrata Sukla Das, direttore aggiunto dell’Agenzia per lo sviluppo energetico del Tripura (TREDA) informa che altri 500 villaggi isolati, tuttora privi di elettricità, saranno dotati di micropannelli solari nelle prossime settimane. Secondo il funzionario del TREDA, l’agenzia ha il progetto di installare 15mila luci solari lungo le strade entro dicembre.