La famiglia Regeni ha espresso “particolare angoscia” per la notizia dell’arresto di Ahmed Abdallah, presidente del consiglio d’amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), “ong che sta offrendo attività di consulenza per i legali della famiglia Regeni”.
I Regeni “alla luce anche del comunicato di Amnesty International” esprimono “preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l’uccisione del figlio Giulio”.
“Siamo di fronte a un salto di qualità nelle azioni repressive dell’Egitto, l’azione politica italiana deve essere commisurata a questa escalation egiziana” ha affermato il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, commentando l’arresto di Ahmed Abdallah.
“Dal 21 aprile a ieri c’è stata un’ondata di arresti, sia di massa sia selettivi – ha spiegato Noury – Di massa perché secondo i nostri numeri sono state arrestate 238 persone, selettivi perché hanno arrestato anche giornalisti stranieri che si sono occupati del caso Regeni, e tra gli arresti più gravi c’è quello di Abdallah, che con i suoi esperti ha fornito e sta fornendo supporto legale alla famiglia di Giulio. L’azione politica delle istituzioni italiane deve essere commisurata all’escalation delle azioni egiziane; e quanto alla collaborazione giudiziaria, mi sembra che siamo fermi”.