Nidi, scuole e case di riposo: sono questi i luoghi dove si concentrano elevati livelli di patogeni respiratori nell’aria. Gli ambienti più “infestati” sono i nidi che, in contemporanea possono avere livelli elevati di svariati patogeni, fino a 8 diversi, compresi il batterio della polmonite e il Sars-CoV-2.
Lo studio
Presentato a Lisbona al congresso della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive, è il risultato di uno studio di Lore Budts, della COVID-19 Federal Platform, di Lovanio in, Belgio. Gli esperti hanno campionato l’aria di diversi ambienti comunitari: nidi (che ospitano bimbi di 0-3 anni), scuole materne (3 6 anni), scuole primarie (6-12 anni), secondarie (12-18 anni), università e case di riposo (over-65). Gli esperti hanno analizzato un totale di 248 campioni di aria alla ricerca di 29 patogeni. Ne hanno trovati 18, alcuni presenti in contemporanea nello stesso ambiente. I nidi sono risultati gli ambienti più ‘infestati’, con lo Streptococcus pneumoniae (che causa la polmonite), il bocavirus umano (causa sintomi respiratori e gastroenterite), il citomegalovirus gli enterovirus e i rinovirus (causa di raffreddori). Gli esperti hanno trovato occasionalmente anche il SARS-CoV-2, e il virus sinciziale (che può dare la bronchiolite nei più piccolo), altri coronavirus comuni. “Le nostre osservazioni vanno a sostegno della necessità di migliorare la qualità dell’aria negli ambienti più esposti come i nidi, frequentati da gruppi particolarmente vulnerabili a queste infezioni, sebbene si debba trovare un equilibrio tra prevenzione e necessità di farsi gli anticorpi attraverso le infezioni”.