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Oltre duemila vittime nel terremoto di magnitudo 7 in Marocco

Secondo l’Istituto nazionale di geofisica del Paese nordafricano l’area colpita, a sud-ovest di Marrakech, ha un perimetro di almeno 400 chilometri

Sono più di duemila i morti in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter verificatosi ieri sera nella regione di Marrakech, in Marocco, causando anche il crollo di edifici, seguito da uno sciame sismico nella notte. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica marocchino il perimetro dell’area interessata è di almeno 400 chilometri. E’ stata la scossa più forte da quella di 6.3 registrata nel 2004, quasi dieci anni fa, ad Al-Hoceima. La risposta al terremoto che ha colpito il Marocco potrebbe richiedere “mesi, se non anni”. Lo ha detto in una nota Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa. L’organizzazione “si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina”, ha aggiunto. “La città di Parigi rende omaggio alle vittime del terremoto in Marocco. Stasera la Torre Eiffel spegne le sue luci”. Lo scrive l’account X de ‘La tour Eiffel’.

Cos’è successo

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter ha scosso la regione di Marrakech. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L’epicentro individuato ai piedi dell’Atlante, nella provincia di Al Haouz, probabilmente nel centro di Ighil, ad una profondità di 8 chilometri, a poco più di 70 chilometri da Marrakech. La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall’altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi, che sono però sembrati molti di più. Paura soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico ‘Café de France’. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull’Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud.

Il bilancio delle vittime e dei feriti

Il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito il Marocco è salito a 2.012. Lo ha riferito la televisione di Stato marocchina citando il ministero degli Interni. Il numero dei feriti è salito a 2.059, di cui 1.404 in condizioni critiche. Lo riporta Al Arabiya. Il bilancio precedente era di 1.305 morti. Il ministero ha inoltre sottolineato che il terremoto ha causato il crollo di diversi edifici, in particolare nelle province e nei comuni di al-Haouz, Taroudant, Chichaoua, Ouarzazate e Marrakech.

Sciame sismico

Uno sciame sismico di centinaia di scosse, durante la notte, è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica (Ing) del Marocco dopo la scossa di magnitudo 7 sulla scala Richter che ha colpito la zona a sud-ovest di Marrakech. Secondo Nasser Jebbour, capodivisione dell’Ing, l’area colpita ha un perimetro di almeno 400 chilometri, nella provincia di Al Hazoud, dove sorgono i villaggi berberi, ai piedi dell’Atlante. Ed è qui che a partire delle prime ore dell’alba si cominciano a contare i danni, ora che i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche le zone più impervie della catena montuosa, vicino alla cima del Toubkal.

Lutto nazionale

Il Marocco ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in seguito al violento terremoto che ha provocato più di 1.000 morti. Lo ha annunciato il gabinetto reale. “È stato deciso un lutto nazionale di tre giorni, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici”, si legge in un comunicato stampa del palazzo reale diffuso dall’agenzia ufficiale Map, al termine di una riunione presieduta dal re Mohammed VI e dedicata all’esame della situazione dopo il terremoto.

I precedenti

Dopo lo shock per la violenza del sisma, il più forte finora registrato dopo quello del 2004 di magnitudo 6.3 ad Al Hoceima (nord-est di Rabat) e quello degli anni ’60 che distrusse Agadir con una magnitudo di 5.7 (causando 12.000 morti), Marrakech alza il velo sulla fragile cinta di mura, sbriciolata in più punti, sulla medina con le case di sabbia, sul sistema di soccorso che fatica a raggiungere i vicoli più stretti. È solo dopo il canto del muezzin, alle 5 del mattino che si smorza il suono delle sirene, sottofondo di tutta la notte. Ed è a partire dalle 6 che nel cielo di Marrakech tornano a volare gli aerei con la riapertura dello scalo. Ighil, il villaggio dell’epicentro, ha seimila abitanti; gli oltre 3 milioni di Marrakech sembravano molti di più, fuori dalle loro case, dove hanno passato la notte.

Ingv

Il terremoto di magnitudo 6,8 in Marocco è avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. “E’ un terremoto che fa parte della sismicità che caratterizza tutti i monti dell’Atlante”, ha detto il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I monti, che separano il deserto del Sahara dall’oceano Atlantico, sono stati lo scenario di un altro terremoto di magnitudo 5,8, avvenuto nel 1960 ad Agadir, nel Sud del Marocco, e che fece circa 15.000 vittime. “Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso asse”, ha detto ancora Meletti. “I monti dell’Atlante sono una delle due zone del Marocco a maggiore sismicità. L’altra si trova lungo la costa mediterranea, dove nel 1624 a Fez è avvenuto un terremoto devastante”, ha detto ancora il sismologo. La catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione nord-sud. Vale a dire che a sud si trova la placca africana, la cosiddetta ‘africa stabile, “un continente che si muove quasi come un unico oggetto” e la cui spinta verso nord interagisce con la placca europea e ha generato la catena dell’Atlante, con un movimento di tipo compressivo.

Algeria

Le “autorità supreme algerine” hanno deciso di aprire il proprio spazio aereo ai voli che trasportano aiuti umanitari e persone ferite dal terremoto che ha colpito il Marocco. Lo ha riferito la tv di Stato algerina, citando un comunicato della presidenza. “All’indomani del violento terremoto che ha colpito alcune zone del Regno del Marocco, le autorità algerine hanno dimostrato la loro piena disponibilità a fornire aiuti umanitari e a utilizzare tutte le loro risorse materiali e umane in solidarietà con il fraterno popolo marocchino, qualora il Regno del Marocco lo richieda”, si legge nel post. Nell’estate del 2021, le autorità algerine avevano annunciato la chiusura del proprio spazio aereo agli aerei civili e militari marocchini, dopo la decisione di interrompere le relazioni diplomatiche con il Regno.

Croce rossa e Mezzaluna rossa

La risposta al terremoto che ha colpito il Marocco potrebbe richiedere “mesi, se non anni“. Lo ha detto in una nota Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa. L’organizzazione “si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina“, ha aggiunto.

La solidarietà di Spagna e Italia

“Il governo spagnolo esprime il suo cordoglio per il terribile terremoto registrato la scorsa notte in Marocco. La Spagna manifesta la sua solidarietà al Marocco e a tutte le persone colpite”: lo si legge in un comunicato del ministero degli Esteri iberico. “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. “Meloni – si spiega – ha espresso vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”. “Apprendo con dolore del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Esprimo al governo di un Paese amico le mie sincere condoglianze per le vittime. Ho comunicato che la Difesa è pronta ad aiutare in ogni forma e modo con i suoi mezzi in prontezza già a disposizione”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X.

Tajani

“Sono vicino al Marocco per il tragico terremoto che ha seminato morte e distruzione. L’Italia è pronta ad aiutare, anche per le fasi di soccorso, le autorità marocchine in questi momenti difficili. Una preghiera per le vittime e i loro familiari”: lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter. “L’ambasciata d’Italia a Rabat, il consolato d’0Italia a Casablanca, il consolato onorario a Marrakech sono impegnati nel dare tutto il sostegno possibile ai nostri connazionali l’unità di crisi del ministero degli Esteri opera 25 ore su 24. La protezione civile disponibile a fare tutto ciò che serve”, ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1, affermando tuttavia che è “ancora presto per decidere” se sarà necessario attivare voli speciali per il rientro degli italiani dal Marocco. “Comunque in caso di necessità faremo quello che è stato fatto a Rodi, in Grecia, in occasione degli incendi: organizzare dei desk della nostra rappresentanza diplomatica negli aeroporti per assistere ed accompagnare i nostri connazionali che possano rientrare”. Quindi ha aggiunto: “Li monitoriamo minuto per minuto”. “La Protezione Civile è già a disposizione per intervenire . Fino adesso non c’è stata nessuna richiesta. Ho parlato il responsabile della Protezione Civile che è in attesa di richieste. La nostra organizzazione è una delle migliori al mondo, è pronta ad essere operativa nel giro di pochi minuti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg2 a proposito del terremoto in Marocco.

Farnesina

Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre un violento terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito il Marocco nella Regione dell’Atlante. L’Ambasciata di Rabat e il Consolato Generale di Casablanca, insieme all’Unità di Crisi e al Consolato Onorario di Marrakech, – si legge in una nota della Farnesina – si sono sin da subito attivati per fornire assistenza, in stretto contatto con le autorità marocchine, ai connazionali presenti nell’area interessata dal sisma. Il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, è stato tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione sin dai primi momenti. “Invito gli italiani attualmente presenti nel Paese e non in possesso di biglietto aereo a evitare di dirigersi all’aeroporto di Marrakech, stante la congestione dello scalo, dove è in ogni caso operativa una cellula del Consolato Onorario di Marrakech raggiungibile al numero telefonico +21 2666342080. Per chi avesse necessità di rientrare immediatamente in Italia suggerisco di verificare anche i voli in partenza dagli Aeroporti di Rabat e Casablanca, regolarmente operativi.” Nel ribadire la vicinanza del governo italiano al popolo marocchino colpito dal sisma, il vicepremier ha confermato la disponibilità della Protezione Civile italiana, in raccordo con la Protezione Civile dell’Unione Europea, a fornire tutto il supporto possibile alle autorità marocchine, ove richiesto. La Farnesina continua a monitorare attentamente l’evolversi della situazione e esorta i concittadini presenti nel Paese a segnalare eventuali emergenze o difficoltà all’Ambasciata di Rabat (tel: +21 2537219730, cell. +212661221324), al Consolato Generale di Casablanca (tel: +21 2522437070, cell. +212661217332) e all’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (tel: +39 0636225). “Abbiamo accertato attraverso la nostra ambasciata, il nostro consolato a Casablanca, il consolato a Marrakech, l’Unità di crisi e il ministero degli Esteri che gli italiani sono 500. Duecento erano quelli registrati, poi ce ne sono altri 180 non registrati e 200 che sono un gruppo di persone che facevano una riunione aziendale”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg4 ribadendo che “non ci sono né feriti né morti”.

Turisti italiani bloccati

“Siamo preoccupatissimi, siamo bloccati fuori dall’hotel sul passo Tizi n’test e la strada è sbarrata da una frana da entrambe le parti. Ora ci stiamo incamminando verso Agadir, sono trenta chilometri per fortuna in discesa ma dobbiamo a sbrigarci perché inizia a fare caldo”. A riferirlo è una turista italiana in vacanza in Marocco col marito e il figlio 15enne sorpresi dal sisma della notte scorsa mentre erano in hotel sulle montagne dell’Atlante. “La scorsa notte, verso le 23.30 credo, c’è stata una scossa fortissima” racconta ancora la donna, che assieme alla sua famiglia alloggiava in un hotel-ristorante sul passo montano. Sono subito usciti dall’edificio. “L’hotel è rimasto molto danneggiato, per cui abbiamo passato la notte in auto’. La famiglia è in Marocco dal 31 agosto, “stavamo facendo un giro, l’auto è affittata”. Ma ora la macchina è inutile, spiega, perché “la frana ha bloccato entrambe le vie del passo. Non ci sono feriti – dice ancora – con noi c’erano altri due turisti, non saprei dire la nazionalità, forse belgi”. Uno dei due, però, ha difficoltà a camminare e non può seguire la famiglia italiana nella lunga camminata verso Agadir. “Ci troviamo in una zona, il Tizi ‘n test dove non ci sono soccorritori, non ci sono autorità, non c’è nessuno, per questo abbiamo deciso di incamminarci a piedi verso Agadir non verso Marrakech, sappiamo che lì è un disastro”. Lo dice la turista italiana bloccata col marito e il figlio sui monti dell’Atlante a seguito del sisma in Marocco. “Se è prudente incamminarci a piedi? Che altro dovremmo fare, cosa aspettiamo? Abbiamo due bottiglie d’acqua, mio figlio è riuscito a caricare il cellulare. Ci sono state altre scosse. La mia paura è che venga giù la montagna”, aggiunge la donna. “Sono arrivate le ruspe che stanno lavorando per liberare la strada. Non so se ce la faranno entro la sera, speriamo. Credo che passeremo un’altra notte in macchina altrimenti, se sarà libero il passaggio, scenderemo a valle con la macchina”. Così all’ANSA la turista italiana rimasta bloccata su un passo montano dell’Atlante, in Marocco, assieme alla sua famiglia. La donna è in contatto con l’ambasciata: “Intanto vediamo di scendere, poi vedremo. Siamo stanchi…”.

Turisti rientrati

“Ci è andata bene. Eravamo in albergo a Casablanca quando c’è stato il terremoto e pensare che il giorno prima eravamo proprio a Marrakech dove eravamo andati per visitare la Mecca”. È la testimonianza di uno dei primi italiani rientrati oggi a Roma da Casablanca dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter che ha colpito nella tarda serata di ieri la regione di Marrakech, in Marocco, provocando, secondo un primo bilancio, la morte di oltre mille persone e il ferimento di altrettante. “Non ci aspettavamo assolutamente una cosa del genere. La notte scorsa, quando c’è stato il terremoto – ha detto all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della Royal Air Maroc Gaetano Violante, di Bari, partito lo scorso 30 agosto con la moglie per una vacanza di poco più di una settimana in Marocco – per fortuna non eravamo lì perché proprio la mattina eravamo partiti per Casablanca. Anche se lontani da lì, lo abbiamo comunque avvertito nitidamente. Ci siamo molto spaventati perché non riuscivamo a comprendere se si fosse trattato di un terremoto oppure no. In quel momento eravamo a letto, mezzo addormentati, e quindi lo abbiamo percepito come un qualcosa di strano. Poi – ha continuato – abbiamo capito che si era trattato di un terremoto. Dobbiamo ringraziare il ‘Cielo’ perché il rientro in Italia era previsto proprio oggi”. L’uomo ha poi aggiunto di essere stato contattato subito dall’Unità di Crisi della Farnesina. “Ci hanno chiamato per fornirci, in caso di bisogno, i numeri di telefono dell’ambasciata a Rabat e del Consolato d’Italia a Casablanca. Per fortuna, però, non è stato necessario e così abbiamo potuto proseguire il nostro viaggio di rientro oggi in Italia così come previsto”. “Ero in casa di alcuni miei parenti a Casablanca quando, all’improvviso – ha riferito una ragazza di origini marocchine ma nata in Italia – , ha cominciato a tremare tutto. Sono stati secondi interminabili. Mai vissuta prima d’ora un’esperienza del genere. La gente, presa dal panico, si è subito riversata in strada lontana dagli edifici e lì ci ha passato poi tutta la notte. E’ davvero terribile ciò che è successo”.

L’Ue

“Sono con tutto il cuore con il popolo marocchino davanti al terribile terremoto che questa notte ha provocato centinaia di vittime. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime, ai feriti ai quali auguro una pronta guarigione, e agli operatori di primo soccorso che stanno facendo un lavoro ammirevole”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L’Unione europea è pronta a fornire al Marocco “tutta l’assistenza necessaria” a seguito del terremoto che nella notte ha provocato centinaia di vittime. Lo riferisce un portavoce della Commissione europea. “Il centro di crisi Ue monitora da vicino la situazione”, aggiunge. “Notizie devastanti arrivano dal Marocco, dopo che un terremoto ha provocato la morte di centinaia di persone e ne ha lasciate molte altre senza casa. I miei pensieri vanno a tutte le vittime, ai loro cari e a tutto il popolo del Marocco in questo momento difficile e tragico”. Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

Le alte cariche dello Stato

“La notizia del sisma che ha colpito questa notte il Marocco ha suscitato negli italiani tutti e in me personalmente immensa tristezza. In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze”. E’ quanto scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al re del Marocco Muhammad VI. “Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”, conclude Mattarella.  “Sono drammatiche le notizie che giungono dal Marocco colpito nella notte da un devastante sisma. Sono certo che l’Italia farà subito la sua parte per aiutare le istituzioni e il popolo marocchino al quale rivolgo il mio sincero cordoglio”. E’ quanto afferma in una nota il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Esprimo profondo cordoglio per il terremoto che ha colpito il Marocco. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime, alle quali desidero rivolgere sentite condoglianze, ai feriti, alle istituzioni e al popolo marocchino”. Lo dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, a margine del G7 dei Presidenti delle Camere Basse a Tokyo.

I fondi della Cei

“La Conferenza Episcopale Italiana esprime solidarietà alla popolazione del Marocco, colpita nella notte da un violento terremoto. Devastata in particolare la regione di Marrakech; centinaia i morti e i feriti; migliaia le persone senza alloggio e ingenti i danni materiali. Come forma di aiuto immediata, la Cei ha deciso lo stanziamento di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. “Alle sorelle e ai fratelli del Marocco giunga il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza – dice il presidente, il cardinale Matteo Zuppi in una nota -. Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento, preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti”. Lo stanziamento della Cei, attraverso Caritas Italiana, continua il comunicato, aiuterà a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana – che collabora da molti anni con le Caritas in Marocco in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati – sta seguendo costantemente le notizie che giungono dal Paese nordafricano per monitorare la situazione e valutare gli interventi più urgenti.

Biden

Il presidente Usa Joe Biden è “profondamente addolorato per la perdita di vite umane e la devastazione del terremoto” di questa notte che ha colpito il Marocco. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti da questa terribile difficoltà”, ha aggiunto Biden in una nota della Casa Bianca. “La mia amministrazione è in contatto con i funzionari marocchini. Stiamo lavorando per garantire che i cittadini Usa in Marocco siano al sicuro e siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria al popolo marocchino. Gli Usa sono vicini al Marocco e al mio amico re Mohammed VI in questa fase difficile”.

Macron

“Siamo tutti sconvolti dal terribile terremoto in Marocco. La Francia è pronta ad aiutare con i primi soccorsi”. Lo scrive in un duplice messaggio in francese e arabo su X il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in queste ore al G20 a Nuova Delhi.

Putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze al “popolo amico” del Marocco dopo il terremoto. “In Russia condividiamo il dolore e il lutto dell’amichevole popolo marocchino”, ha detto Putin in un messaggio al re del Marocco Mohammed VI, offrendo le sue “sincere condoglianze per le tragiche conseguenze del devastante terremoto”.

Netanyahu

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha incaricato “tutti gli organi e le forze governative di fornire ogni assistenza necessaria al popolo marocchino, compresi i preparativi per l’invio di una delegazione di aiuti nella regione”. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier: il Marocco è uno dei Paesi che fa parte degli Accordi di Abramo con Israele. “Il popolo di Israele – ha detto Netanyahu – è con i nostri amici, il popolo del Marocco in questo momento difficile e prega per il loro benessere. Lo aiuteremo in ogni modo necessario”. Il ministro della difesa Yoav Gallant ha ordinato all’esercito israeliano e al ministero stesso “di prepararsi a fornire immediata assistenza di emergenza per il recupero delle vittime”. Il ministero degli esteri – attraverso l’ambasciata israeliana a Rabat -ha offerto aiuto e assistenza ai marocchini.

Zelensky

“Le nostre più sentite condoglianze a Sua Maestà il Re Mohammed VI e a tutti i marocchini per le vittime del terribile terremoto nella regione di Marrakech. Auguro ai feriti una rapida guarigione. L’Ucraina è solidale con il Marocco in questo tragico momento”: lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

L’Inter

“Il Club si unisce al cordoglio per le vittime del terremoto che ha colpito il Marocco. Il nostro pensiero va alla popolazione che sta vivendo ore di difficoltà e apprensione”: è il messaggio di solidarietà dell’Inter, pubblicato sul profilo Twitter, dopo il devastante terremoto che ha colpito il Marocco.

Fonte Ansa

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