DUE LINEE DI TROPPO: LA TERRA HA LA FEBBRE

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Non è semplice alterazione, il pianeta è alle soglie della distruzione. Non è colpa degli alieni che ci invaderanno, di asteroidi, e nemmeno di una superbomba nucleare che porterà la Terra in un’era di anarchia post apocalittica: la colpa è nostra e di ciò che stiamo facendo al Pianeta che ci ha ospitato e accolto fin dalle origini. L’attenzione dell’uomo è sempre stata rivolta sempre verso un progresso sfrenato, che ha lasciato “morti e feriti” lungo il percorso, senza preoccuparsi di nulla. L’impatto ambientale per decenni, se non per secoli, non è nemmeno stato considerato. Per questo lo sviluppo ha ritenuto giusto non solo frenare per prendersi un momento di riflessione, ma ha dovuto fare un vero e proprio cambio di rotta verso nuovi modi del progredire. Finalmente, questo 2015 passerà alla storia come l’anno dell’ambiente per eccellenza: mai prima d’ora la società globale ha mostrato un’attenzione così forte alle tematiche green e una spinta al cambiamento.

Per partecipare alle sfide del futuro occorre migliorare la consapevolezza dei cittadini e in questo l’informazione ha un ruolo centrale. Per questo il network Earth Day Italia – maggior promotore di uno sfruttamento più intelligente delle risorse nel nostro Paese – non solo celebra ogni anno la Giornata Mondiale della Terra e la Giornata Mondiale dell’Ambiente delle Nazioni Unite, ma lavora ogni giorno perché istituzioni, imprese e società civile lavorino insieme verso un impegno condiviso per la Sostenibilità.

Durante quest’anno, le campagne di sensibilizzazione sostenute da Earth Day Italia sono state 3. La prima riguarda l’alimentazione sostenibile, infatti sostiene con forza la campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro!” lanciata da Papa Francesco per l’Expo2015 di Milano, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e un nuovo impegno sugli squilibri alimentari e ambientali del Pianeta, mettendo in risalto lo “scandalo della fame” e l’urgenza educativa. Il secondo punto si chiama “Sport4Earth”, ed è un’estesa azione di sensibilizzazione sull’attività fisica. Il fine è quello di riaffermarne i valori più autentici, come veicolo di emozioni che conducono alla natura, al rispetto del corpo e dell’ambiente. L’ultimo punto riguarda la vita quotidiana delle persone, ovvero una campagna che ha sensibilizzato i cittadini sulla sostenibilità delle proprie case, guidandoli in scelte di acquisto e consumo consapevoli.

Tutto il mondo istituzionale sembra si sia unito: al vertice G7 si è parlato molto dell’ambiente e della sua tutela, in particolare di surriscaldamento globale. C’è stato “un chiaro riconoscimento sull’obiettivo del contenimento dell’aumento di due gradi della temperatura” – ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel – del nostro Pianeta. L’accordo preso dai potenti della Terra- che vedrà aumentare a 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 i fondi per la lotta al riscaldamento globale, attingendo da fonti pubbliche e private – dovrebbe spianare la strada per un successo della conferenza delle Nazioni Unite sul clima in programma a fine anno a Parigi. Le differenze iniziali sembrano dunque superate, con soddisfazione degli ambientalisti.

Anche le istituzioni religiose hanno avvertito la gravità del problema, e lo stesso Papa Francesco ha scritto un’enciclica che verrà presentata il 18 giugno proprio per parlare di clima e di ambiente. Il titolo scelto è stato “Laudato sì”, proprio per richiamare il Cantico delle Creature di san Francesco, un inno alla fratellanza tra uomo e creato. Ma già prima il pontefice aveva richiamato l’attenzione sull’ambiente, nell’omelia del Corpus Domini il 4 giugno ha affermato che “il rispetto del creato è un’esigenza della nostra fede: il giardino in cui viviamo non ci è affidato perché lo sfruttiamo, ma perché lo coltiviamo e lo custodiamo con rispetto”.