Che era difficile, lo si sapeva. Ma è lo è stata fin troppo. Un dominio assoluto che non è servito a niente. L’Italia ha creato tanto, ma non ha sfondato. Lo ha fatto invece la Macedonia, che in pieno recupero ha indovinato il tiro della domenica. Macedonia all’ultimo atto, Italia eliminata dalla corsa al Mondiale.
Chiellini in panchina, dietro c’è Mancini
Difesa inedita per il tecnico azzurro. Con Bonucci ancora out e Chiellini appena recuperato, si affida alla coppia centrale formata dall’interista Bastoni e dal romanista Gianluca Mancini. A destra c’è Florenzi, Emerson Palmieri dalla parte opposta. Tra i pali Gigio Donnarumma. In mezzo confermati Barella, Jorginho e Verratti. Tridente offensivo nei piedi di Berardi, Immobile e Insigne. Tribuna per Belotti e Zaniolo. Out anche Scamacca. Macedoni in campo con un atteggiamento molto prudente, un 4-4-2 estremamente di copertura. A centrocampo Bardhi, in attacco Trajkovski e M. Ristovski. Direzione di gara affidata al francese Clement Turpin davanti a 34.129 mila spettatori.
L’Italia domina ma non segna
Un primo tempo complicatissimo, con assoluto dominio degli Azzurri che però non monetizzano. Difesa ad oltranza dei macedoni che pensano solo a non prendere gol per affidarsi a qualche sporadico controgioco. Si giocano i primi quarantacinque minuti nella metà campo macedone, con l’Italia che ci prova con Emerson, Immobile, Barella, Insigne, con ghiottissima occasione per Berardi  che non sfrutta un grossolano errore del portiere macedone, ma a porta vuota calcia troppo debole permettendo allo stesso Dimitrievski di recuperare la posizione. Non un buon primo tempo nonostante il dominio. La Macedonia solo in una circostanza, con una leggerezza di Mancini, decisivo il recupero di Florenzi su Churlinov.
Bella al minuto 93. Italia eliminata
Serve pazienza per scardinare la difesa macedone. L’Italia non è però affatto bella. In mezzo, nonostante il dominio, solo Verratti riesce a dare impulso alla manovra, con Jorginho troppo lento e Barella impreciso. Davanti l’Italia non graffia, tira molto ma il portiere ospite non deve faticare oltre misura. L’Italia riparte di slancio nella ripresa ma deve aspettare tredici minuti per avere una ghiotta palla gol, ma Berardi calcia altissimo. Doppio cambio nella Macedonia: Fuori Ademi e Nikolov, dentro Askovski e Spirovski. Immobile è ingabbiato da due marcantoni dai quadricipiti gonfi e straripanti, i lanci lunghi non fanno per noi. E allora ecco che Immobile viene lanciato nello spazio, ma si decentra e perde l’attimo. Ancora Berardi, gran controllo, ma viene murato in angolo al momento della conclusione. Fuori Insigne, dentro Raspadori.
L’Italia è tutta nella metà campo macedone, ma non sfonda. Ci provano Raspadori, poi Mancini, senza fortuna. E i minuti passano e alla fine ne mancano appena quindici.  Doppio cambio per Mancini che inserisce Pellegrini e Tonali, fuori Immobile e Barella. Raspadori alto di poco, con l’Italia che continua a spingere ventre a terra. Ultimi assalti: dentro Chiellini e Joao Pedro fuori Berardi e Mancini. Il cronometro dice che mancano solo cinque minuti di recupero. Ma la beffa si materializza al minuto 93 quando Trajkovski inventa un diagonale maligno che si infila a fil di palo. Uno a zero Macedonia, mani nei capelli degli azzurri. Ci prova l’Italia con la forza della disperazione, va fuori di nulla una conclusione di Joao Pedro. Finisce qui, esulta la Macedonia del Nord, l’Italia è fuori dal mondiale per la seconda volta di fila.