Draghi verso lo scioglimento della riserva

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Al termine del secondo giro di consultazioni, il premier incaricato Draghi vede il traguardo che lo porterà a salire al Quirinale per sciogliere la riserva e a proporre al Capo dello Stato la lista dei ministri del nuovo governo.

Ultimo giro di consultazioni

La seconda giornata del secondo giro di consultazioni ha confermato le indicazioni emerse nella prima tornata di incontri. Per Draghi c’è un ampio consenso. Rimane fuori soltanto Fratelli d’Italia che, all’uscita dall’incontro con il premier incaricato, rivela ai cronisti che il governo nascente non avrà in programma la “flat tax”.

Il sì a Draghi di Berlusconi e Salvini

Nel centrodestra confermano il loro consenso la Lega e Forza Italia. Silvio Berlusconi, che aveva disertato il primo incontro per motivi di salute, questa volta è arrivato a Montecitorio ed ha ribadito l’appoggio ad un governo che ha definito come fondato “sull’unità del Paese” che – nato in una grave emergenza pandemica – “durerà il tempo necessario per superarla”.

Sostegno pieno anche dalla Lega. “Non abbiamo parlato di ministri e di poltrone” ha spiegato Salvini, “abbiamo fiducia nell’idea di Italia e di squadra che ha Draghi”, ed in particolare ha ribadito il no all’austerità.

L’ex maggioranza e il sostegno al premier incaricato

Davanti al presidente del consiglio incaricato sono passati anche i componenti della ex maggioranza. Una posizione di attesa viene annunciata da Leu. Il capogruppo Fornaro ha annunciato infatti che Liberi e Uguali si riserva di fare le sue scelte “dopo il programma ed il profilo del governo”.

Pieno sostegno a Draghi dal Partito Democratico. Il segretario del PD Zingaretti ha apprezzato la proposta di una riforma fiscale che preveda una rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni all’insegna della progressività, come ha spiegato Draghi. Zingaretti ha sottolineato l’importanza della riforma fiscale così illustrata dal presidente incaricato.

Nel corso delle consultazioni è arrivato a Montecitorio anche Beppe Grillo: il Movimento 5 Stelle aspetta il risultato della piattaforma Rousseau per dare il via libera ufficiale al nuovo governo guidato da Mario Draghi: sarà questa l’occasione per valutare il dissenso interno al movimento guidato da Di Battista. Si voterà mercoledì e giovedì.

Intanto nel colloquio con Draghi il M5s ha ricevuto rassicurazioni su ambiente, transizione energetica e Mes che, ha detto Crimi, “non è stato neanche citato”.

Domani Draghi si confronterà con le parti sociali. Quindi l’attesa salita al Colle che potrebbe arrivare già nella giornata di giovedì.

 

Quindi l’attesa salita al Colle che potrebbe arrivare già nella giornata di giovedì.

Serena Livoli: