“Siamo qui per portare sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky“. E’ quanto ha affermato il premier italiano Mario Draghi nella conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e gli altri leader europei. “L’Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti”.
Creare corridoi per il trasporto del grano
“Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe – ha precisato Draghi -. L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora ha rifiutato“.
L’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue
“Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo – ha affermato il premier nel corso della sua visita a Kiev -. A Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro. Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura”.
Una giornata storica per l’Ue
“Oggi è una giornata storica per l’Europa – ha affermato Draghi -. La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane, conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così – ha concluso -, possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura”.