“Voglio prima di tutto esprimere il mio più profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche e la vicinanza del governo e mia personale ai familiari delle vittime e a tutti i feriti”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi aprendo la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto Aiuti ter, a cui hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Ho parlato con Acquaroli (il presidente della Regione Marche, ndr), il governo farà tutto ciò che è necessario. Ringrazio la Protezione civile e le autorità locali e i sindaci delle zone colpite che sono i protagonisti in prima persona della presenza dello Stato. Ringrazio anche tutti i soccorritori”, ha aggiunto il premier. “Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza con lo stanziamento di cinque milioni per i primi aiuti“, ha poi dichiarato.
Rateizzazione delle bollette
“Il sistema bancario ha mostrato disponibilità a lavorare insieme per il Paese che significa essere pronti a dare prestiti al tasso dei Btp senza commissioni aggiuntive alle imprese per il pagamento della bolletta: questi prestiti saranno garantiti dallo Stato ma con una garanzia gratuita. Di fatto è una rateizzazione delle bollette“, ha affermato il capo dell’esecutivo. “Dal nostro punto di vista le garanzie sono immediatamente operative”, ha detto il ministro dell’Economia Franco.
Scostamento di bilancio
“Siamo a quota 31 miliardi che sembra rispondere alla richiesta di scostamento, a meno che non si voglia chiedere uno scostamento ogni mese. Quindi non prevediamo nessuno scostamento di bilancio”, così Draghi.
Sostegni
Con i nuovi sostegni del governo previsti “14 miliardi di euro per famiglie e imprese che si aggiungono a quasi 50 nei mesi scorsi, nel complesso un valore superiore a 60 miliardi di euro pari a 3.5% del Pil. Quindi siamo tra i paesi che hanno speso di più in Europa”, ha detto il premier. “Il decreto prevede l’estensione dei crediti di imposta, un rafforzamento ed un ampliamento dei beneficiari. Da oggi centinaia di piccole imprese ne avranno accesso. Prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagno meno di ventimila euro“, ha aggiunto. “Ripeto: sostegno all’occupazione, crescita per imprese e famiglie e più deboli: questa è l’agenda sociale del governo che ho avuto l’onore di presiedere“. Franco ha aggiunto che l’intervento varato oggi allarga la platea delle imprese che beneficeranno di contributi per fronteggiare il caro-energia alle imprese sotto i 16,5 kilowatt/ora di consumo, aggiungendo ai beneficiari “circa due milioni di imprese”.
Energia
“Sul fronte della diversificazione energetica “- ha spiegato Draghi – “abbiamo ora tempi rapidi e certi per il rigassificatore di Piombino che è una cosa essenziale”.
La crescita economica
“Non c’è motivo che ci si discosti se la crescita è accompagnata dall’equilibrio dei conti: le risorse ci sono. Quello che conta è che le riforme continuino: quello è l’ambiente favorevole per la crescita. La crescita non è prodotta dai governi ma dagli italiani“, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Le previsioni dicevano 3 oggi siamo al 3,4 o 3,5. L’anno scorso siamo andati al 6,5. L’anno prossimo prevedono una mezza recessione, chiaramente c’è un rallentamento ancora non ci sono sintomi di una recessione“, ha aggiunto.
Politica
Con un “no” secco il premier, in conferenza stampa, ha risposto alla domanda se fosse disponibile a un secondo mandato. “La democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia, non bisogna avere timore di qualunque voce. E’ chiaro che negli ultimi anni la Russia ha effettuato un’ opera continua di corruzione in tanti settori in Europa e negli Stati Uniti”, ha detto ancora Draghi.
Sanzioni
“Le sanzioni funzionano. Bisogna capire questo, altrimenti non si capirebbero certi comportamenti recenti del presidente Putin e bisogna continuare su quel fronte”, ha sottolineato il capo dell’esecutivo. “Dobbiamo continuare sul fronte di sostegno all’Ucraina per la guerra di liberazione da chi ha invaso il paese”.
Stanziamenti
Oggi “stanziamo 14 miliardi nel complesso”, che sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. “Per l’energia abbiamo dedicato 33 miliardi, con i dieci di oggi diventano 43. L’indebitamento resta al 5,6%, indicato nella Nadef e nel Def”, ha detto il ministro dell’Economia. Le coperture del decreto derivano dalle maggiori entrate, dalla razionalizzazione delle poste di bilancio e dal meccanismo di compensazione applicato alle fonti rinnovabili.
Terzo trimestre
“Abbiamo chiuso la prima parte dell’anno meglio delle attese” e “sul terzo trimestre, anche se ci sono evidenti segnali di rallentamento sul lato dell’industria, i servizi mostrano segnali positivi, vedremo come si chiuderà ma il terzo trimestre non è di recessione“, ha evidenziato Franco. “E’ chiaro – ha aggiunto il titolare dell’Economia – che siamo legati all’andamento dell’economia europea e mondiale, se vanno in recessione noi seguiremo”.
Sostegno alla crescita
“È fondamentale continuare a sostenere” il settore produttivo, c’è “incertezza a livello internazionale, ma è importante che la politica di bilancio continui a sostenere il settore produttivo. Se vi sarà un tasso adeguato di crescita, penso che la politica economica possa restare positiva, di sostegno alla crescita”, anche il prossimo anno, ha detto il ministro Franco.
Price cap
“Il 30 settembre possiamo avere ottime chance” che il Consiglio Ue straordinario sull’energia approvi un price cap, e la “tendenza” è a un provvedimento generalizzato sul gas focalizzato sulle forniture via gasdotto, ha detto il ministro della Transizione ecologica.
Stoccaggi
“Gli stoccaggi sono all’ 86,7, l’obiettivo era 90 a fine ottobre, siamo in anticipo. Oggi ho firmato una lettera a Snam di andare oltre, se riuscissimo ad arrivare a 92-93 avremmo maggior flessibilità nei momenti di massimo assorbimento invernale“, ha aggiunto Cingolani.
Rigassificatori
Sulla costruzione dei rigassificatori, e in particolare quello di Piombino, “troveremo sicuramente un punto d’arrivo, perché la posta in gioco è molto seria e molto alta“, ha dichiarato il ministro Cingolani, aggiungendo che “dovrà esser fatto di tutto per aiutare questi territori” e sottolineando che il rigassificatore di Piombino “è galleggiante, non è una struttura permanente”.
Il prezzo dell’energia
Il fatto che alcune imprese possano non acquistare energia ai prezzi attuali non equivale ad un razionamento di fatto. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica , spiegando che una cosa è il livello del prezzo e “una cosa è la quantità, ancora adesso l’offerta è superiore alla domanda sulle piattaforme, è molto importante“. Cingolani si è soffermato anche sullo slittamento – da gennaio ad aprile 2023 – dei tempi per il rigassificatore di Piombino: “a luglio era stato indicato l’inizio del 2023, si sono persi un paio di mesi per i motivi che sapete”, ma “non mi sembra un problema estremamente preoccupante”.