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Draghi: “Accogliamo l’aspettativa delle persone con disabilità a vivere a pieno”

La sesta edizione della Conferenza nazionale sulle politiche della Disabilità è stata promossa dal ministro Erika Stefani

“Una conferenza che abbiamo fortemente voluto che vuole rappresentare plasticamente l’attenzione per le persone con disabilità che ha caratterizzato fin dalle prime fasi l’attività del governo e che caratterizza tutto il piano di ripresa e resilienza. Stiamo cercando di dare delle risposte per cercare di lavorare sulla piena di inclusione”. Ha aperto così la Conferenza nazionale sulle politiche della Disabilità nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi il ministro Erika Stefani. Un appuntamento che avviene il giorno del quindicesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con Disabilità. Risale inoltre a pochi giorni fa il via libera dell’aula di Montecitorio – con un’approvazione unanime – al disegno di legge delega sulla disabilità. Il principio che “ci ha ispirato questa giornata – ha proseguito Stefani – è il motto ‘nulla di noi, senza di noi’, mentre il titolo che abbiamo scelto è ‘Disabilità, la persona al centro. Verso la piena inclusione delle persone con disabilità'”.

La proposta di Tridico (Inps)

“La disabilità è una questione nazionale, non può essere più soltanto una questione politica”, ha detto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Il quale ha lanciato una proposta: “Oggi ci sono meccanismi di finanziamento di questioni nazionali attraverso la contribuzione generalizzata. Ad esempio nel pubblico impiego si paga una quota: lo 0,35% per garantire un welfare integrativo a tutti i pubblici dipendenti. L’idea, importante per incrementare le risorse, sarebbe quella di versare una aliquota contributiva, piccola, lo 0,35% appunto su tutti i lavoratori italiani”. “Tutto questo – ha proseguito – per incrementare il fondo della disabilità che a quel punto potrebbe finanziare quella valutazione multidimensionale che sarà necessariamente più dispendiosa e costosa rispetto all’attuale cifra. Sarebbe un’azione di solidarietà nazionale per la creazione di un fondo volto a finanziare prestazioni per la disabilità”.

Draghi: “Legittima aspettativa a vivere la vita appieno”

“Il governo vuole fare in modo che le persone con disabilità abbiano servizi efficienti, spazi pubblici ospitali, un’assistenza adeguata ai loro bisogni. Dobbiamo accogliere la loro legittima aspettativa di vivere pienamente la propria vita, i propri sogni, le proprie speranze. E dobbiamo accompagnare le loro famiglie in questo percorso, perché sia il più semplice e condiviso possibile. Perché i diritti e le aspirazioni di tutti i cittadini abbiano uguale valore e uguale dignità”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso del suo intervento alla Conferenza.

Draghi: “Ogni disabilità è diversa”

“Secondo le più recenti stime dell’Istat, le persone con disabilità in Italia sono più di tre milioni. Questo numero, per quanto significativo, non rappresenta l’unicità di ogni vita. Ogni disabilità è diversa e ha bisogno di un sostegno specifico. Soprattutto – ogni persona è diversa, e ha il diritto di seguire le proprie aspirazioni”, ha continuato il premier. “L’assistenza deve tenere conto dell’individualità. Dobbiamo accompagnare le persone con disabilità nell’elaborazione di progetti di vita personalizzati e indipendenti”, ha aggiunto.

I fondi

“Ho letto che avremmo tolto 200 milioni dalle disabilità ad altre cose, non è così: la somma rimane nell’ambito delle disabilità, non c’è da preoccuparsi e se è necessario si farà di più, la volontà del governo è molto chiara su questo punto”, ha detto poi Draghi. Il capo dell’esecutivo ha ricordato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza “prevede oltre 6 miliardi di euro per le persone con disabilità”. Con questi fondi “miglioriamo l’accessibilità ai trasporti e ai luoghi di cultura e abbattiamo barriere architettoniche che impediscono alle persone con disabilità di usufruire dei servizi come gli altri cittadini. Potenziamo l’assistenza di comunità, l’assistenza domiciliare e la telemedicina, per prevenire l’istituzionalizzazione. Ci impegniamo a garantire tutte le cure necessarie in un contesto autonomo e socialmente adeguato, per combattere la marginalizzazione“.

Gli interventi durante la pandemia

“La crisi sanitaria ha acuito le debolezze del sistema di sostegno per le persone non autosufficienti” e ha reso ancora più “urgente” agire per “la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità” che è “una priorità assoluta per il governo”, ha spiegato il presidente del Consiglio. “Negli ultimi mesi- ha ricordato – siamo interventi in varie occasioni per semplificare la vita di tutti i giorni per le persone con disabilità. Mi riferisco al Contrassegno Unificato Disabili Europeo – il CUDE – che permette ai titolari di accedere alle ZTL di tutti i Comuni di Italia senza doverlo comunicare di volta in volta. Alla carta delle disabilità, che sostituisce i documenti cartacei e semplifica l’accesso a beni e servizi gratuiti o con tariffe agevolate. E al riconoscimento ufficiale della Lingua dei Segni Italiana che rappresenta, insieme ai sottotitoli, uno strumento essenziale per rimuovere le barriere alla comunicazione”.

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