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Dl rilancio, strada in salita: la maggioranza rallenta sui migranti

Veto dei 5 stelle sulle modalità di regolarizzazione. Insorgono i sindaci delle città turistiche: "Servono 5,4 miliardi". Intanto c'è l'intesa Governo-Regioni sulle riaperture del 18

Sembra a un passo dalla risoluzione, e invece la questione migranti continua a dividere la maggioranza. Il che, di fatto, si pone ancora come ostacolo al via libera definitivo sul Decreto Rilancio. Ad alzare il muro sulla via delle trattative in maggioranza è il Movimento 5 stelle, che frenano sulla questione che, in giornata, sembrava ormai in porto della regolarizzazione dei migranti che lavorano come braccianti nel settore agricolo o come lavoratori domestici. Una quadra che sembrava esser stata trovata sulla concessione dei permessi temporanei per sei mesi ma che, stando ai pentastellati, non può ancora definirsi accordo.

I dem

In giornata, del resto, nonostante l’ottimismo mostrato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, anche il titolare all’Agricoltura, Teresa Bellanova, aveva mostrato segni di inquietudine, parlando di dettagli ancora da limare per giungere a una vera intesa, o anche solo a una bozza di essa. Detto fatto: il Cdm slitta, certificando nuovamente le tensioni sul nodo sanatoria, che il M5s non vuole sia tale, e con i dem che tengono a precisare come “sono stati inseriti una serie di vincoli per accogliere le obiezioni M5s, inclusa l’esclusione di ogni sanatoria per chi sia stato condannato per reati come il caporalato: non si può continuare a discutere all’infinito”. Una versione, quest’ultima, condivisa anche dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo il quale tutti i nodi politici sono stati sciolti.

Altolà turismo

Ma non solo migranti. In salita appare anche la strada in virtù dell’altolà da parte dei sindaci delle località turistiche, i quali hanno inoltrato alle regioni le preoccupazioni per il possibile default, vista la flessione attesa per la stagione estiva. E le Regioni, via presidenti, lo fanno presente nel corso delle trattative con il premier Conte e i ministri Speranza e Boccia, specificando che “nel decreto sono stanziati 1,5 miliardi, ma ne servono 5,4“. Fra le misure che appaiono sicure, il calo dell’Irap per quasi tutte le imprese italiane, circa 1,8 milioni. E anche l’eliminazione della prima rata Imu per alberghi e stabilimenti balneari. Dal Cdm si attendono risposte definitive, con la sensazione che da mettere a posto vi sia più di un tassello. A cominciare dall’incognita migranti, tornata in ballo nonostante gli ottimismi di poco meno di una giornata fa.

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