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Dispersione scolastica implicita ai minimi dal pre-Covid

Alunni e studenti promossi in italiano e matematica, grazie al miglior risultato registrato nel raggiungimento delle competenze di base dal pre-pandemia. Il tasso di dispersione scolastica implicita, dopo i picchi del 9,8% nel 2021 e del 9,7% nel 2022, è sceso dall’8,9% dell’anno scorso al 6,6% nel 2024. In miglioramento i maturandi, mentre è “un dato allarmante” per il presidente Invalsi Roberto Ricci quel 44%, meno della metà, di 15enni che arrivano al livello minimo in numeri e calcoli, così come in lieve calo i risultati degli studenti di terza media nella lingua di Dante. Non si colma il divario tra le Regioni del Nord e quelle del Sud del Paese. E’ la fotografia degli scolari italiani scattata dai test Invalsi.

Dispersione scolastica implicita

A livello nazionale la dispersione scolastica implicita (di chi non raggiuge le competenze minime “accettabili”) raggiunge il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione nel 2019. E’ quanto emerge dal Report Invalsi 2024. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, forse anche a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 era passata al 9,7% ; nel 2023 si è attestata all’8,7%. Nel 2024 scende al 6,6% e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10%. A inizio secolo la dispersione era di oltre il 25%.

Maturandi

I risultati in matematica e italiano per i ragazzi dell’ultimo anno delle superiori sono stabili dal 2021 al 2023 e in miglioramento per il 2024, seppure ancora lontani da quelli del 2019. E’ quanto emerge dal Rapporto Invalsi 2024. Infatti in Italiano il 56% degli studenti e delle studentesse (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024; in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52% (dopo tre rilevazioni stabili al 50%) della quota di allievi che raggiungono almeno il livello di base. Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 31 punti del 2023 ai 27 punti del 2024, ancora molto ampio, ma comunque in miglioramento. In Inglese il 60% degli studenti e delle studentesse raggiunge i traguardi (B2 per l’istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale) nella prova di Reading (+4 punti percentuali rispetto al 2023) e il 45% in quella di Listening (+3 punti percentuale rispetto al 2023). Soprattutto per la prova di Listening la differenza della quota di allievi e di allieve che raggiunge i traguardi prescritti è di 31 punti percentuali tra il Nord e il Mezzogiorno.

Matematica

Solo il 44% dei 15enni al Sud ha competenze di base di Matematica: c’è in questi territori una una vera e propria emergenza nell’apprendimento della materia. A sostenerlo è l’Invalsi. In particolare, l’Istituto ricorda che in II secondaria di secondo grado nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia. Quest’anno in Italiano il 62% degli studenti e delle studentesse (-1 punto rispetto al 2023; -4 punti percentuali rispetto al 2022 e -8 punti rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Le differenze tra l’Italia centro-settentrionale e quella meridionale rimangono consistenti, anche se si osserva un preoccupante calo nel Nord Ovest e nel Centro. In Matematica il 55% degli studenti e delle studentesse (+1 punto percentuale rispetto al 2022 e 7 punti percentuali rispetto al 2019), raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). La distanza nei risultati tra Centro-Nord e Mezzogiorno si riduce di qualche punto percentuale poiché solo le due macro-aree meridionali migliorano leggermente rispetto al 2023. Tuttavia, la quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3 si riduce ulteriormente nel Sud rispetto alle medie, passando dal 48% al 44%. Solo il 48% degli studenti e delle studentesse di terza media della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3, ovvero il livello di base in Matematica e questa percentuale scende drammaticamente al 39% nel Sud e Isole. E’ quanto emerge dal Report Invalsi 2024. “Un dato allarmante”, lo ha giudicato il presidente Invalsi, Roberto Ricci. Come era avvenuto nel 2023, anche i risultati del 2024 confermano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si riscontra ancora un’inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento.

Italiano

Peggiorano le performance degli studenti di terza media in italiano. A livello nazionale gli studenti e le studentesse che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono infatti in Italiano il 60%, con -2 punti percentuali rispetto al 2023. Il Report 2024 di Invalsi evidenzia che le regioni del Settentrione e del Centro mostrano un progressivo, debole peggioramento mentre le regioni del Mezzogiorno una complessiva stabilità dal 2021. Risultati analoghi a quelli del passato si registrano in Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021, 2022 e al 2023). Tuttavia in Matematica in diverse regioni del Mezzogiorno meno del 50% degli studenti raggiunge almeno il livello di base. In Inglese la situazione è invece in miglioramento: Reading (A2) fa registrare buoni risultati per l’ 82% (+2 punti percentuali rispetto al 2023 e +4 punti percentuali rispetto al 2022 e + 6 punti percentuali rispetto al 2021). Inglese Listening (A2) vede il 68% degli studenti competenti (+3 punti percentuali rispetto al 2023, +6 punti percentuali rispetto al 2022 e +8 punti rispetto al 2021). Dall’inizio della rilevazione (2018) è aumentata di ben 14 punti percentuali la quota di allievi e allive che raggiungono il prescritto A2 in Listening. Le prove Invalsi 2024 hanno coinvolto circa 1 milione di allievi e allieve della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti della scuola superiore.

Inversione di tendenza

In seconda elementare il rapporto Invalsi 2024 riscontra prime indicazioni di una inversione di tendenza dei risultati in Matematica mentre in Italiano dal 2022 continua a diminuire la quota di alunni che raggiungono almeno la fascia base. In Matematica nel 2024 si osserva una ripresa: nonostante gli esiti siano ancora significativamente meno buoni di quelli registrati nel 2019 e nel 2021, i dati evidenziano un lieve miglioramento che, se confermato in futuro, potrebbe segnare l’inizio della ripresa in un grado scolastico così importante. E’ infatti in crescita, rispetto al 2023, la percentuale di allievi che raggiungono almeno il livello base (almeno in fascia 3). In Italiano si assiste invece ad una diminuzione della quota di alunni che raggiunge almeno il livello base previsto: è circa il 67% (era il 69% nel 2023 e il 73% nel 2022); in Matematica, circa il 67% (era il 64% nel 2023 e il 71% nel 2022) raggiunge almeno il livello base. L’andamento degli esiti di V elementare è piuttosto differenziato in base alla disciplina, ma prevalgono le note positive rispetto a quelle meno favorevoli. Ad eccezione dell’Italiano, i cui esiti sono stabili, in Matematica e soprattutto in Inglese si riscontra una inversione nell’andamento dei risultati, con una crescita statisticamente significativa per entrambe le prove di Inglese. In Italiano circa il 75% (era il 74% nel 2023 e l’80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base; in Matematica circa il 68% (era il 63% nel 2023 e il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base. Anche i risultati d’Inglese sono nuovamente in crescita dopo il calo del 2023 e superiori ai livelli prepandemici. Il 95% (era l’87% nel 2023, il 94% nel 2022) degli allievi e delle allieve raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (Reading), mentre nella prova di ascolto (Listening) è l’86% di allievi e allieve (erano l’81% nel 2023 e l’85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1.

Ricci: “Necessario cambio di passo”

Invalsi riscontra ancora una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Nella macro-area Sud e Isole infatti, la la quota di chi non raggiunge il livello A1 è circa doppia rispetto al dato nazionale e più che doppia rispetto all’Italia Settentrionale. “Ci sono forti divari territoriali che si nascondono anche all’interno dei grandi agglomerati urbani – ha osservato il presidente di Invalsi, Roberto Ricci, riferendosi ai Comuni con più di 200 mila abitanti. “Questo significa che è necessario un cambio di passo valutando caso per caso: la classe non deve essere un monolite“.

Fonte Ansa

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