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Decreto rilancio, via libera del Cdm. Conte: “Come due Manovre”

Il premier in conferenza stampa traccia il quadro delle nuove misure, dalle imprese ai lavoratori, dalla scuola al turismo, in campo 55 miliardi

“Un testo complesso, oltre 250 articoli: parliamo di 55 miliardi, pari a due Leggi di Bilancio. Abbiamo lavorato intensamente con i ministri, sapevamo che il Paese è in attesa, sapevamo che dovevamo intervenire quanto prima. Abbiamo lavorato sapendo che il Paese è in grande difficoltà, con persone in grande sofferenza”. Il Cdm raggiunge l’obiettivo, come era nell’aria già da alcune ore, accordandosi sui termini del Decreto Rilancio, che dovrà concretamente accompagnare il Paese nella fase di ripartenza. E  il premier Conte, in conferenza stampa, illustra termini e condizioni delle misure in campo: “Alcuni commercianti rischiano di chiudere definitivamente, imprenditori sono in assoluta incertezza. Il vostro grido di allarme non ci è mai sfuggito, ci siamo impegnati facendoci carico di questa sofferenza. Nemmeno i ritardi ci sono sfuggiti e con questo decreto cerchiamo di velocizzare alcuni passaggi burocratici. Aiuti a fondo perduto, riduzioni delle tasse, sconti fiscali, bollette più leggere. Famiglie che hanno figli, abbiamo un reddito di emergenza per le fasce che hanno più bisogno

Due Manovre

25,6 miliardi di euro per i lavoratori, ci sono le risorse per rafforzare cassa integrazione e fondi per autonomi. “Sono ammortizzatori sociali – ha detto il premier – ma anche economici: proteggono i lavoratori ma servono anche alle imprese. Dobbiamo fare in modo che arrivino in modo rapido. In totale, abbiamo erogato misure per 4 milioni e 600 lavoratori. Abbiamo registrato ritardi per la cassa integrazione in deroga: c’è una procedura farraginosa, concepita in un periodo ordinario. Ci abbiamo lavorato e grazie alle Regioni perché si sono rese disponibili a lavorare e abbiamo snellito queste procedure. Per gli autonomi, gestione separata Inps, verranno erogati 600 euro subito. Ci riserviamo una seconda tranche per integrare un ristoro fino a mille euro. Le misure di sostegno per le imprese molto cospicue: 15-16 miliardi, forme di incentivi e agevolazioni varie per le medie e piccole. C’è la possibilità di offrire forme di ricapitalizzazione, tagliamo 4 miliardi di tasse: via la prima rata dell’Imu per alberghi, pensioni e stabilimenti balneari. Ci saranno sconti fiscali per ristoranti e teatri”.

Sostegno e sanità

“La parte quantitativamente più rilevante del decreto – ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – riguarda il sostegno alle imprese. Dopo il Cura Italia e il dl liquidità, adesso è il momento del ristoro a fondo perduto”. Si tratta, ha detto il titolare del Mef, di “un impegno senza precedenti per favorire la ricapitalizzazione e contribuire a riassorbire le perdite delle imprese”. Stanziamenti anche per la Sanità: “C’è un intervento cospicuo, pari a 2 miliardi e 250 milioni”, ha spiegato Conte, mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha precisato che “240 milioni andranno per le nuove assunzioni nella Sanità e 190 milioni saranno utilizzati per incentivi ai medici”. Molti soldi, ha spiegato, andranno agli ospedali perché “abbiamo visto quanto contano”. Istituito, inoltre, anche “il fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità, prevedendo risorse per 40 milioni”.

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