Il governo ha incassato una maggioranza di 10 voti più ampia sia alla Camera sia al Senato sul voto sullo scostamento di bilancio. Maggioranza compatta anche se non a “prova di commissioni”: nella notte infatti qualcosa deve essere sfuggito se nell’eleggere i presidenti delle commissioni parlamentari, due di quelle al Senato, agricoltura e giustizia per la precisione, sono restate alla Lega, partito di opposizione.
Il governo a lavoro sul decreto Agosto
Arrivano i soldi, 25 miliardi. Cinque in più di quelli previsti. Che cosa farci? Tra le misure finite nella bozza del decreto: 10 articoli, limitati ai soli aspetti del mercato del lavoro. E’ infatti sull’occupazione che la politica insiste: bisogna sostenere i lavoratori e le imprese per far ripartire l’economia. Tutti d’accordo in linea di principio, meno quando si tratta di convergere sulle singole vedute. Vediamo intanto le principali misure al vaglio del governo.
Le misure: dalla proroga della Cig allo stop dei licenziamenti
Dovrebbe esserci sicuramente un’estensione di ulteriori 9 settimane per la Cig, fino a tutto il 2020. La Cig Covid diventa quindi selettiva. Le nuove norme scattano dal 13 luglio. Contestualmente arriva lo stop ai licenziamenti fino a dicembre 2020, che però rimangono possibili in caso di fallimento. Previste anche norme specifiche per gli appalti. Scatta insieme anche la possibilità di proroga alla fine dell’anno dei contratti a termine, estendendo la deroga al ‘decreto Dignità’ che era prevista fino a tutto agosto in base alle norme decise durante il lockdown.
Esenzioni e bonus
Arrivano invece esenzioni contributive per le aziende che, dopo aver utilizzato la Cig, ci rinunciano facendo tornare al lavoro i dipendenti, o per quelle che fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato entro dicembre. Non mancano delle norme anti-furbetti: l’esonero dai contributi vale solo se si registra un aumento occupazione rispetto ai dodici mesi precedenti ma è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote già previste.
Ci sono poi nuovi bonus per gli stagionali del turismo (fino a 1.000 euro) e per lo spettacolo, con l’aiuto di 600 euro che si estende anche a nuove categorie, come i lavoratori intermittenti o i dipendenti porta a porta.
Un piano straordinario per la Sanità
Sono 700 milioni di euro i fondi messi a disposizione per rafforzare la Sanità pubblica dopo la fase pandemica da Covid-19 e per far ripartire l’attività ordinaria bloccata in questi mesi di emergenza. “Nel prossimo decreto che si farà all’inizio di agosto — ha spiegato il ministro Speranza durante il question time – indicheremo risorse molto significative che io ho chiesto al ministro dell’Economia proprio per finanziare un piano straordinario per la Sanità”. La necessità è “chiaramente quella di sempre più risorse ma ricordo – ha precisato Speranza – che negli ultimi 5 mesi sul Ssn sono state messe più risorse che negli ultimi 5 anni, non c’era mai stato un investimento cosi forte e penso sia la strada giusta”.
Le nuove sfide del Sistema sanitario nazionale
Il ministro Speranza spiega che “Ora siamo in una fase diversa e in questa fase abbiamo bisogno di ricominciare ad occuparci di tutte le funzioni ordinarie del Ssn, perché c’è una grande verità: il Covid è stato il primo nostro nemico di questi mesi ma non ha fermato le altre patologie, che sono ancora presenti”. Indubbio che in questi mesi si sia accumulato un ritardo, con tante visite che sono state rinviate.
Speranza: la sanità non va in vacanza
“Noi – ha assicurato Speranza – siamo al lavoro su questo punto attraverso due gambe sostanziali: la prima è una ricognizione puntuale che stiamo facendo da alcuni giorni con le regioni per capire quale sia il fabbisogno esatto e la seconda dovrà essere appunto la messa in campo immediatamente di nuove risorse per un vero e proprio piano straordinario di nuovi investimenti per recuperare queste liste di attesa”. Quindi una rassicurazione: “La Sanità non si fermerà in estate e proveremo ad allargare disponibilità, giorni ed orari per rispondere alle esigenze delle lunghe liste di attesa”.