Chissà se durante il colloquio al Colle si è discusso anche di politica interna. Di certo, il mini-vertice fra il premier Giuseppe Conte e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è servito per mettere sul tavolo gli step che saranno necessari all’Italia per ripartire. E, in qualche modo, a ribadire quanto ognuno dei due partecipanti si aspetti dall’Europa in termini di solidarietà, nelle parole e (soprattutto) nei fatti. Ma, in attesa di snodare il gomitolo europeo, a Roma si cerca di arrivare a dama anche sulla questione Cura Italia, decreto che vedrà la votazione sulla questione della fiducia in serata e, molto probabilmente, la definizione ultima dello stanziamento da 25 miliardi di euro per il contrasto all’emergenza coronavirus.
Fiducia al Cura Italia
Sul tema, Mattarella è stato chiaro fin dal principio: in un momento di crisi comune, maggioranza e opposizione la quadra devono trovarla. Più facile a dirsi, sembra, che a farsi. La questione Cura Italia, che dovrà definire non solo i sostegni economici alla classe lavoratrice ma anche definire la situazione, altrettanto impellente, di scuole paritarie e famiglie, ha prodotto diversi confronti fra forze di governo e i partiti d’opposizione, andati avanti per tutta la giornata di ieri senza sortire effetti positivi. O, indicativamente, ottimistici rispetto al voto di questa sera.
Nodo emendamenti
A tenere banco è ancora la questione emendamenti. Del resto i colloqui erano stati mirati proprio in questo senso, al fine di individuare un pacchetto di emendamenti sul quale né l’una né l’altra ala del Parlamento avrebbe posto veti. Strategia che sembra non aver funzionato visto che alcune partiti di destra (Lega e FdI) e i centristi di NcI, non hanno garantito l’avallo sugli emendamenti messi sul piatto, reindirizzando il fare o meno ostruzionismo a seconda di come ci si comporterà sull’accoglimento dei loro ordini del giorno. Per questo la fiducia è stata posta anche alla Camera.
Le mosse anti-assembramento
Nel frattempo, si cercano di definire i passi della ripartenza, ragionando sulle misure migliori al fine di evitare gli assembramenti. Occhi puntati sulle strategie legate ai trasporti: secondo l’Ansa, infatti, sul tavolo la possibilità di utilizzare la cosiddetta “leva tarrifaria”, ossia il diverso prezzo dei biglietti. In sostanza, “un’eventuale applicazione di leve tariffarie per distribuire la domanda”, regolando le tariffe a seconda dell’orario. Quasi certa la misurazione della temperatura corporea per i passeggeri sia in partenza che in arrivo con mezzi di trasporto quali treni e aerei.