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Cuore Inter, nerazzurri ai quarti

Regge il fortino di Inzaghi a Oporto. Finisce 0-0, decisiva la vittoria di San Siro

E due. Dopo il Milan anche l’Inter vola ai quarti di Champions League in attesa del Napoli che domani sera al Maradona ospita il Francoforte partendo dal vantaggio di due gol maturato in Germania. Tanta sofferenza per l’Inter che ha stretto i denti, se l’è giocata in un ambiente caldissimo, dove i suoi stessi tifosi sono stati trattati malissimo, e alla fine, anche con un pizzico di fortuna in pieno recupero, porta a casa risultato e qualificazione.

Le scelte di Conceicao e Inzaghi

C’è Dzeko e non Lukaku in prima linea nell’Inter, con il bosniaco a far coppia con Lautaro Martinez. Nel consueto 3-5-2 di Inzaghi, dietro Darmian, Acerbi e Bastoni davanti a Onana. In mezzo Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, con sugli esterni Dumfries e Dimarco. Dal canto suo Sergio Conceicao (4-3-3), si  affida a Pepé, Taremi e Galeno in prima linea. Dietro, Evanilson, Cardoso, Marcano e Zaidu davanti a Diogo Costa, in mezzo Uribe, Grujic ed Eustaquio.

L’Inter usa la testa

Primo tempo vivace con l’Inter che usa la testa, aspetta coperta pronta a colpire in controgioco, ma senza riuscire a sfruttare gli spazi che si sono aperti nel corso della prima frazione. Porto a testa bassa, a fare la partita e che ha vissuto di fiammate. Onana subito protagonista nell’andare a chiudere su due percussioni portoghesi, ma la prima vera occasione è nerazzurra, con Barella che serve nello spazio Dzeko, Diogo Costa è attento. Porto che manovra nella quasi totalità delle azioni, chiudendo l’Inter. Darmian prende il giallo per fermare Galeno dopo uno sciagurato cambio gioco di Barella che invece innesca il controgioco lusitano. Dzeko ha una nuova opportunità, ma  perde l’attimo. L’Inter si apre nel finale di tempo ma Lautaro è troppo solo per sfruttare meglio.

L’Inter soffre ma tiene

Non cambia la fisionomia del match nella ripresa, con il Porto ad attaccare. I lusitani guadagnano due piazzati di fila, ma senza far male. Attaccano senza soluzione di continuità, ritmi alti con l’Inter che fatica ad uscire. Quando lo fa è bravo Calhanoglu a mettere in mezzo un pallone per Dimarco che calcia al volo di prima intenzione, conclusione da dimenticare. Tocca a Lukaku e D’Ambrosio prendere il posto di Dzeko e Dimarco, il tutto quando ne mancano venti alla conclusione. Mentre il do Dragao diventa una bolgia. Ed è un assedio nella metà campo nerazzurra. Dentro De Vrij, fuori Bastoni che accusa problemi muscolari nell’Inter. Si esalta Onana su una conclusione velenosa da fuori di Gruijc, si accartoccia e blocca. Doppio cambio per Inzaghi al tramonto del match: dentro Skriniar e Brozovic al posto di Darmian e Barella quando siamo entrati negli ultimi dieci minuti di gioco. Il Porto attacca a testa bassa e si scopre e in controgioco si fa vedere l’Inter con Lukaku, destro sporcato da un difensore che diventa un assist per Lautaro, anticipato al momento della conclusione. Sofferenza al do Dragao, ma l’Inter resiste anche se perde palle velenosissime nella propria metà campo. Ultimi spiccioli di partita, c’è da arrotare i bulloni. Sette minuti di recupero. Ci prova Toni Martinez in sforbiciata, poi un doppio palo per il Porto a salvare i nerazzurri. Che stringono i denti, sanno soffrire e quando Marciniak fischia la fine, possono levare le braccia al cielo. L’Inter è ai quarti.

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