Cuba si appresta a tributare l’ultimo saluto a Fidel Castro, il leader della rivoluzione e indiscusso capo di Stato dal 1976 al 2008. La bara contenente le sue ceneri ha attraversato l’isola ed è giunta a Santiago, città simbolo della guerra civile che nel 1959 portò alla caduta del regime di Fulgencio Batista.
I grandi assenti
Sulla partecipazione alle esequie del “lìder maximo” la comunità internazionale si è divisa. Molti vedono in Castro il simbolo di una lotta per l’emancipazione popolare, mentre altri lo considerano un dittatore, responsabile della persecuzione e dell’uccisione di migliaia di persone. Diserteranno i funerali il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Francoise Hollande, la premier inglese Theresa May e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Non ci saranno, come annunciato, Barack Obama e il suo vice Joe Biden. La maggior parte delle nazioni manterrà un profilo medio, inviando delegazioni. A rappresentare l’Argentina (patria dell’altro eroe rivoluzionario Ernesto “Che” Guevara”), sarà il ministro degli Esteri, Susana Malcorra.
Presenti
Ci saranno, invece, gli ex presidenti brasiliani Ignacio Lula e Dilma Roussef, e gli amici storici del regime castrista: il capo di Stato venezuelano, Nicolàs Maduro, quello boliviano Evo Morales, quello ecuadoregno Rafael Correa e quello del Nicaragua, Daniel Ortega. Presenzieranno anche il presidente messicano Enrique Pena Nieto, quello sudafricano Jacob Zuma e il ministro dell’Interno indiano, Rajnath Singh.
Figlio putativo
Tra le personalità non politiche non mancherà Diego Armando Maradona, che considerava Castro il suo “secondo papà”. “Se n’è andato un grande – ha detto l’asso argentino – non ci sono dubbi. Fidel ci ha lasciato un’eredità chiara e bella. Non possiamo tradirlo. Chi crede che Cuba oggi s’indebolisce sbaglia. La leggenda prosegue in noi, nel cuore che batte per Fidel”.
Sepolto in un mausoleo
Le spoglie di Castro, dopo la cerimonia, saranno tumulate nel cimitero di Santa Ifigenia dove riposano diversi padri della patria e personalità cubane. Inaugurato nel 1868 non lontano dalla Sierra Maestra, dove Fidel condusse la sua guerriglia, il camposanto di Santiago de Cuba ha un numero considerevole di mausolei e di tombe considerati opere d’arte, meta ogni anno di molti turisti. Il principale mausoleo è dedicato proprio al grande poeta e padre dell’indipendenza Martì: alto 26 metri, lungo 86, il complesso architettonico è il più noto del luogo. Ma i nomi dei cubani famosi deceduti piu’ recentemente e sepolti a Santa Ifiginia sono tanti: Francisco Repilado Munoz, piu’ conosciuto come Compay Segundo, uno dei “super-abuelos” (super-nonni) del Buena Vista Social Club, il gruppo musicale molto noto anche in Italia. La tomba di Compay Segundo si trova d’altra parte lungo il “sentiero dei trovatori”, insieme a quella, tra gli altri, di Pepe Sanchez, sinonimo del bolero cubano, e di Miguel Matamoros, creatore di un famoso trio. Il cimitero ospita inoltre le spoglie di Carlos Manuel de Ce’spedes, il quale avviò la lotta per l’indipendenza di Cuba dopo aver messo in libertà i suoi schiavi, e di Frank Pais, dirigente studentesco e compagno di lotta di Fidel, ucciso quando aveva 22 anni. Ci sono inoltre le tombe di 32 generali delle guerre dell’ indipendenza e numerose bandiere cubane e del Movimiento 26 de marzo creato dal “lider maximo” negli anni ’50.