L’ipotesi è quella di colpo, apparentemente progettato nei minimi particolari, con un tunnel che, presumibilmente, avrebbe dovuto portare al caveau di una delle due banche vicine, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Nella giornata di oggi, a Roma, non lontano dalla basilica di San Pietro, una parte di asfalto è crollata, bloccando sottoterra, a circa sei o sette metri di profondità, un uomo. Dopo otto ore, i vigili del fuoco sono riusciti a portarlo in salvo, mentre quattro presunti complici, tutti con precedenti specifici come furto, salvatisi dal crollo, sono stati bloccati dai carabinieri. In serata due di loro sono stato arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, mentre altre due persone sono state deferite per danneggiamento e crollo colposo.
Cos’è successo
Tutto è cominciato questa mattina, quando al 112 è arrivata una telefonata che ha lanciato l’allarme: alcune persone sarebbero rimaste incastrate in un cunicolo in via Innocenzo XI, una delle traverse di via Gregorio VII, non molto distante dalla basilica di San Pietro. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto anche con l’ausilio delle forze speciali ed hanno individuato il punto esatto del crollo, di fronte ad un negozio sfitto. Da sotto l’asfalto, la voce di una sola persona che chiedeva aiuto. I soccorritori si sono intervenuti con una ruspa per aprire un tunnel parallelo in modo da raggiungere l’uomo, sepolto vivo dalle macerie. Gli è stata anche fornita una bombola di ossigeno per permettergli di respirare e gli è stata somministrata per tutto il tempo alimentazione liquida.
Le indagini
Secondo le prime indagini, per gli inquirenti sembrerebbe probabile che a fare la chiamata sia stato un altro ipotetico membro della banda, forse uno dei quattro fermati dai carabinieri mentre si aggirava nella zona. I presunti complici, tutti con precedenti, si erano dati alla fuga, ma sono stati bloccati dai carabinieri non lontano dal luogo del crollo. Portati nella caserma di Trastevere, sono stati interrogati per ore. L’ipotesi degli investigatori, che cercano di ricostruire la dinamica dei fatti, è che gli interrogati volevano procedere a step fino all’obiettivo del colpo, probabilmente il caveau di una banca, contando di agire indisturbati approfittando della città svuotata dal Ferragosto imminente. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Roma e ora si dovrà chiarire anche se la banda non fosse più numerosa e contasse anche su eventuali altri complici e basisti.