Crisi ucraina, colloquio Biden-Putin

Ucraina

La tensione sulla crisi ucraina rimane alta, così s’intensificano i contatti tra le parti in campo. Domani il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Joe Biden avranno un colloquio telefonico, su iniziativa degli Usa. Lo ha annuncia il Cremlino, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. Sempre domani, previsto un nuovo colloquio tra Putin e il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron, a pochi giorni dalla sua visita a Mosca. Intanto oggi si sono parlati i rispetti capi di Stato maggiore americano e russo.

I contatti

“La parte americana ha chiesto un colloquio con il presidente Putin e i due presidenti si parleranno domani sera”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “La richiesta – ha aggiunto – è stata preceduta da una lettera da parte americana“. Il capo dello stato maggiore congiunto americano Mark Milley ha parlato oggi con il suo omologo russo Valery Gerasimov. Mentre si terrà a mezzogiorno, fa sapere l’Eliseo, il colloquio tra il presidente francese e il leader russo.

Il summit tra alleati

“C’è una forte possibilità di azione” in tempi ristretti della Russia in Ucraina, afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. “Il rischio è alto e la minaccia è abbastanza imminente”, ha aggiunto. Oggi il presidente degli Stati Uniti ha tenuto un summit virtuale con Londra, Berlino, Parigi, Roma, Varsavia, Unione europea e Nato, per fare il punto della situazione. Dopo la richiesta di Biden ai propri connazionali di lasciare “immediatamente” l’Ucraina, a ruota sono seguiti la Corea e il Giappone, la Gran Bretagna e la Lettonia, mentre Israele ha richiamato lo staff diplomatico e persino l’Ue, finora prudente, ha suggerito al personale “non essenziale” delle sue missioni di lavorare da remoto “al di fuori dei confini” del Paese. A tracciare il nuovo perimetro del pericolo è stato in giornata il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Nel territorio ucraino agiscono molti agenti dell’intelligence russa”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a vertice concluso, ha assicurato che è stata affrontata la “dettagliata cooperazione per la finalizzazione del pacchetto di sanzioni in caso di ulteriore aggressione da parte della Russia” e che le misure potrebbero riguardare “i settori della finanza e dell’energia come anche l’export di prodotti hi-tech“. Berlino conferma e promette “sanzioni drastiche” se ci sarà l’invasione. Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi sostiene l’opportunità di sanzioni gravi, pur continuando a sperare in un utile dialogo.

Lorenzo Cipolla: