Crash informatico, le cause del gigantesco tilt

Aeroporti e banche in tilt in tutto il mondo a causa di una doppia problematica che sarebbe riconducibile a un guasto tecnico di Microsoft

Crash informatico
Foto di Erik Mclean su Unsplash

Una doppia problematica sarebbe alla base dell’immenso crash informatico che ha paralizzato gli aeroporti di tutto il mondo. Criticità gravi sono state riscontrate anche per le operazioni bancarie, mentre i disagi si sono susseguiti innumerevoli. Il tutto, secondo i primi rilevamenti, sarebbe riconducibile a problemi tecnici riguardanti Microsoft.

Collasso informatico globale

Torna a manifestarsi l’incubo di un collasso informatico globale, sullo sfondo del crash – uno dei più gravi e diffusi mai registrati – che ha investito nelle ultime ore i sistemi digitali di mezzo mondo. Mandando in tilt, totale o parziale, pezzi vitali dell’esistenza collettiva – dal traffico aereo ai mercati, dai treni alle banche, dai media ad alcuni servizi medici di vari Paesi – in giro per i vari continenti. Questa volta non sembra avere spazio il sospetto di un qualche tipo di cyber-attacco.

Le prime informazioni

Il caos risulta infatti riconducibile a problemi tecnici che coinvolgono Microsoft, gigante americano digitale legato al nome di Bill Gates, e in particolare ad un programma antivirus rilasciato da un’azienda fornitrice. I cui contraccolpi hanno generato un pervasivo effetto a catena planetario dilagato, a partire da giovedì sera e fino a buona parte della giornata di oggi, negli Usa, in Europa e altrove.

Cause e conseguenze

All’origine di tutto, a quanto pare, ci sarebbe stato un doppio catastrofico innesco: il primo riguardante Microsoft Azure, cloud di casa Microsoft; il secondo un aggiornamento anti-virale sbagliato messo in circolo da una società di sicurezza partner, Crowdstrike, in grado di destabilizzare milioni di pc contenenti tecnologia Microsoft. Diagnosi certificata fra l’altro dall’oscuramento improvviso degli schermi in numerosi aeroporti, sorta di paralisi nota agli esperti con il lugubre nome di sindrome da Blue Screen of Death (schermo blu della morte). Lo spettro di un blitz di hacker è stato viceversa rapidamente accantonato: anche dagli organismi di sorveglianza di vari Paesi, a partire dalla Francia. Finché nel pomeriggio non sono rimbalzati i primi segnali di ripresa, in un contesto contagiato comunque da una coda di disservizi micidiali le cui conseguenze richiederanno tempo per essere smaltire e riassorbite in pieno.

Problemi anche per le banche

Operazioni bancarie in ginocchio, inoltre, da parte di taluni gruppi bancari, dall’Ucraina al Kenya. E non sono stati risparmiate la programmazioni di holding mediatiche importanti quali l’australiana Abc, la britannica Sky News UK o la francese Canal+. O, ancora, servizi sanitari come l’Nhs britannico (in particolare sul fronte delle prenotazioni di appuntamenti con i medici di famiglia, i cosiddetti Gp) e catene della ristorazione o della grande distribuzione (dall’Australia, con i servizi self-service dei supermercati in panne, al Giappone, dove la rete locale dei fast food a marchio McDonald’s ha subito interruzioni a ripetizione). Senza dimenticare l’impatto sulle operazioni digitali di Parigi 2024, macchina organizzativa delle Olimpiadi al via tra una settimana: abbattutosi sui servizi di accredito e distribuzione divise prima del cessato allarme di metà pomeriggio.

Fonte: Ansa