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Covid, risalgono i nuovi casi e i decessi

Tornano a salire i nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, così come aumentano i decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute.

I dati

I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 31.088, quando ieri erano stati 8.355, mentre i decessi passano da 60 a 98.

In un giorno sono stati effettuati 208.996 tamponi, molecolari e antigenici, e il tasso di positività è salito dal 13,3% al 14,9%.

In calo di tre unità i pazienti in terapia intensiva, 226, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono invece 5.427 (204 in meno).

Agenas

La percentuale delle terapie intensive occupate da pazienti Covid, nelle ultime 24 ore in Italia, è stabile al 2% (un anno fa era al 6%), mentre la percentuale di posti letto occupati per Covid-19 nei reparti ordinari è stabile al 9% (un anno fa era al 7%) ma restano tre quelle in cui il valore supera la soglia del 15%: Umbria (24%), Calabria (20%) e Liguria (16%). Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 29 agosto. Nel dettaglio, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid cresce in sei regioni, Calabria (20%), Molise (11%), Pa Bolzano (8%), Piemonte (5%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (12%), e cala in 2, Basilicata (11%), Toscana (5%). Rimane stabile in 13 regioni, Abruzzo (11%), Campania (8%), Emilia Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (10%), Liguria (16%), Lombardia (6%), Marche (8%), la Provincia autonoma di Trento (15%), Puglia (3%), Sardegna (6%), Sicilia (12%), Veneto (7%). Quanto alle intensive, l’occupazione cresce in tre regioni, Abruzzo (al 5%), Lazio (5%), Toscana (2%); cala in Liguria (2%) e Valle d’Aosta (0%), mentre è stabile in 15 regioni, Basilicata (3%), Calabria (6%), Campania (2%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (3%), Lombardia (1%), Marche (1%), Molise (3%), Sardegna (5%), Sicilia (3%), Pa Trento (1%), Piemonte (1%), Puglia (9%), Umbria (3%) e Veneto (2%). Nelle provincia autonoma di Bolzano (1%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.

Lorenzo Cipolla

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