Pressoché stabile il numero dei nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuato nel nostro Paese rispetto a 24 ore prima, così come sale di alcune unità quello dei decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Sei Regioni e Province autonome – rispetto alle cinque della scorsa settimana – sono classificate questa settimana a rischio alto, secondo il monitoraggio settimanale Istituto superiore di Sanità-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid.
I dati
I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 44.672, quando ieri erano stati 44.853, mentre i decessi passano da 56 a 62.
I tamponi molecolari e antigenici effettuati sono 205.555, rispetto ai 222.926 del giorno precedente, e il tasso di positività è salito dal 20,1% al 21,7%.
In aumento di 18 unità i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 198, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 5.379 (191 in più).
Rischio alto
Secondo il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, le Regioni e Province autonome classificate questa settimana a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza sono Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Veneto. Una Regione, la Toscana, è definita “non valutabile”, status equiparabile al rischio alto. Le restanti 14 sono a rischio moderato.
Rezza
“Dato l’aumento di velocità della circolazione del virus, testimoniato anche dall’incremento di Rt che adesso è sopra 1, è bene mantenere dei comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto ricordiamo le dosi di richiamo del vaccino anti-Covid in particolare per le persone più a rischio, quindi i soggetti fragili e gli over60″, così il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza commenta i dati del monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia di Covid-19. Anche questa settimana, ha sottolineato Rezza, “il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese tende ad aumentare e l’incidenza si fissa a 441 casi per 100mila abitanti. Anche l’Rt mostra una tendenza all’aumento e siamo a 1,18, quindi al di sopra della soglia epidemica”. Per quanto riguarda l’occupazione dei reparti di area medica e di terapia intensiva, “siamo rispettivamente all’8,2% e all’1,8%, quindi al di sotto della soglia critica ma c’è un aumento abbastanza rilevante soprattutto per l’occupazione dei posti di area medica mentre sale di poco la terapia intensiva”.