Tornano a salire i nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati in un giorno nel nostro Paese, così come continua a crescere il numero dei decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Sale di un punto, tornando al 2%, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 5%) ma tutte le regioni sono sotto il 10%, in base all’ultima rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), mentre la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ospedalieri è stabile al 7% nelle ultime 24 ore (un anno fa era al 5%) e due regioni superano il 15%: Umbria (17%) e provincia autonoma di Bolzano (23%).
I dati
I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 58.885, quando ieri erano stati 13.316, mentre i decessi salgono da 47 a 60.
In un giorno sono stati effettuati 293.096 tamponi molecolari e antigenici, rispetto ai 85.693 delle precedenti 24 ore, mentre il tasso di positività è cresciuto dal 15,5% all’attuale 20,1%.
Sono 155 i pazienti in terapia intensiva nel bilancio tra entrate e uscite (ieri erano 140), ovvero 15 in più, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.814 (294 in più).
Agenas
Rispetto al giorno precedente, la percentuale di posti occupati per Covid nelle corsie dei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), importante parametro per valutare l’impatto della pandemia sulle strutture sanitarie, cresce in sette regioni e province autonome: Friuli Venezia Giulia (14%), Molise (6%), Provincia autonoma Trento (13%), Sardegna (4%), Sicilia (6%), Valle d’Aosta (15%) e Veneto (7%). Il valore è stabile nelle restanti 14 regioni: Abruzzo (a 11%), Basilicata (7%), Calabria (13%), Campania (7%), Emilia Romagna (8%), Lazio (7%), Liguria (8%), Lombardia (6%), Marche (8%), Pa Bolzano (23%), Piemonte (6%), Puglia (4%), Toscana (5%), Umbria (17%). Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cresce in Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (3%) e Liguria (3%) mentre cala in Calabria (al 3%). E’ stabile in 12 regioni: Abruzzo (al 1%), Campania (3%), Lazio (3%), Lombardia (1%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (6%), Piemonte (1%), Puglia (1%), Sicilia (2%), Toscana (1%), Umbria (2%) e Veneto (2%). In 5 regioni la variazione non è disponibile: Basilicata (0%), Marche (0%), Molise (0%), Sardegna (0%) e Valle d’Aosta (0%).