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Covid, nuova fase per l’Italia. Conte: “Prudenza anche in famiglia”

Il premier parla fuori da Palazzo Chigi e predica attenzione: "Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze"

“Abbiamo una rigorosa raccomandazione anche per le case private: anche in famiglia dobbiamo stare attenti. E’ un allarme generale quello che suona il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi. Un monito che chiama all’attenzione sulle nuove disposizioni, quelle adottate e quelle in arrivo, ma anche e a restare in guardia nei gesti di tutti i giorni. “Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio”. Conte ricorda a ogni modo come “i bambini di età inferiore a 6 anni, chi svolge attività sportiva, chi ha ragioni di salute, persone con disabilità o che hanno difficoltà respiratorie”.

Conte e la linea del governo

Avvertenze che arrivano nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla proroga dello stato di emergenza e, implicitamente, al nuovo Dpcm (in vigore dopo il 15 ottobre ma con obbligo di mascherine già vigente) Avviando una fase di maggiore vigilanza generale sull’andamento della pandemia nel nostro Paese. Non solo inviti all’attenzione. Il premier rivendica le azioni fin qui compiute dal governo. “Noi abbiamo sempre adottato una linea coerente: la tutela della salute è al primo posto, anche perché le ricadute positive sulla produzione; trasparenza; adeguatezza e proporzionalità”.

Stato e Regioni

Per quanto riguarda le normative di osservanza alle quali saranno chiamate le Regioni, il premier ha chiarito alcuni aspetti. “Abbiamo ritenuto opportuno e necessario recuperare il rapporto tra Stato e Regioni che avevamo costruito nella fase più dura: potranno adottare misure più restrittive ma saranno limitate nell’allentamento, salvo misure concordate con il ministro della Salute”. L’obiettivo, ha spiegato il premier, è essere “più rigorosi per evitare nuove misure restrittive per le attività produttive”.

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