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Covid, Iss: “Rt scende a 1,34. Ma nessuna Regione è a rischio basso”

Covid, frenano le vaccinazioni: -25 milioni di bambini vaccinati nel 2021. È il calo più importante degli ultimi 30 anni

Scende l’indice di contagio Rt, che resta comunque sopra la soglia epidemica, mentre continua a salire l’incidenza nel periodo fra il 22 giugno e il 5 luglio 2022. Lo indica il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia.

L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,34 (range 1,30-1,40), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,40). Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale e passa da 1.158 ogni 100.000 abitanti da 1.071 ogni 100.000 abitanti.

Iss: “aumento intensive al 3,9 da 3,5%,reparti a 15,8 da 13,3%”

Aumentano ancora i ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 3,9% contro il 3,5% della settimana scorsa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,8% dal 13,3% della rilevazione giornaliera relativa al 7 luglio.

Iss: “Nessuna regione classificata a rischio basso”

Nessuna regione è classificata a rischio basso. Il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute indica che 13 regioni sono a rischio moderato (5 delle quali ad alta probabilità di progressione), mentre 8 sono a rischio alto “per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss”.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è  in lieve aumento (11% vs 10% la scorsa settimana). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (39% vs 41%), e in aumento la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (50% vs 49%).

Il Covid frena le vaccinazioni: -25 milioni di bambini vaccinati nel 2021

La pandemia continua a frenare le vaccinazioni per l’infanzia: dopo un primo calo delle coperture nel 2020, il trend è proseguito nel 2021 registrando il più importante arretramento degli ultimi 30 anni.

Come risultato, 25 milioni di bambini non hanno ricevuto la vaccinazione completa contro difterite, tetano e pertosse e altrettanti hanno perso la prima dose di vaccino contro il morbillo. È il dato che emerge da una nota congiunta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell’Unicef.

“La pianificazione e la lotta contro il Covid-19 dovrebbero andare di pari passo con la vaccinazione per malattie mortali come morbillo, polmonite e diarrea”, ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Non si deve scegliere tra l’uno e l’altro: è possibile fare entrambi”.

Secondo i dati diffusi dalle due organizzazioni, le coperture della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse sono scese, a livello globale, all’81%: 5 punti in meno rispetto al 2019. Ciò equivale a 25 milioni di bambini che non hanno avuto accesso alla vaccinazione, 2 milioni in più rispetto allo scorso anno e 6 milioni in più rispetto al 2019. Di questi, 18 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Preoccupante anche la situazione delle altre vaccinazioni: la copertura per la prima dose del vaccino contro il morbillo è scesa all’81% nel 2021, il livello più basso dal 2008.

Ciò significa che 24,7 milioni di bambini non hanno avuto accesso alla prima dose di morbillo, 5,3 milioni in più rispetto al 2019. Altri 14,7 milioni non hanno ricevuto la seconda dose. Inoltre, rispetto al 2019, 6,7 milioni di bambini in più hanno saltato la terza dose di vaccino contro la poliomielite e 3,5 milioni hanno saltato la prima dose del vaccino Hpv.

“Questo è un allarme rosso per la salute dei bambini. Stiamo assistendo al più grande calo sostenuto dell’immunizzazione infantile in una generazione”, ha affermato il direttore esecutivo dell’Unicef Catherine Russell. “Le conseguenze si misureranno in vite”. 

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