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Covid in Lombardia, Arcuri: “Più vittime civili che durante la guerra”

Il commissario all'emergenza delinea il quadro della tragedia vissuta nella regione. E avverte: "Senza salute non c'è ripresa economica"

Molte volte, nelle ultime settimane, si è avanzato il paragone fra il coronavirus e una guerra. La Seconda guerra mondiale per l’esattezza, l’ultima grande catastrofe in grado di coinvolgere l’umanità intera. Un periodo di oscurità che il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, ha ricordato in mattinata, indicando le vittime provocate dalla pandemia in Lombardia superiori persino ai bombardamenti subiti in cinque anni di conflitto: 11.851 civili uccisi, numero cinque volte superiore (in appena due mesi) a quello provocato dalle bombe. Numeri indicativi sull’emergenza vissuta dalla regione, la più colpita in Italia e fra le aree geografiche più vessate a livello europeo, e che costringono i sanitari a tenere alta l’allerta.

Capitolo mascherine

Per quanto riguarda la questione ripresa, secondo il commissario Arcuri “dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica”. Senza la salute e la sicurezza, ha spiegato, “la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti, Alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità”. Interpellato sul tema mascherine, il commissario ha fatto sapere che “nell’ultima settimana ne abbiamo consegnate 25 milioni e mezzo, una media 3,6 al giorno. Al momento le regioni hanno 39,1 milioni di stock nei loro magazzini. Da inizio emergenza ne abbiamo consegnate 109 milioni”. Arcuri ha inoltre spiegato che verrà fissato un prezzo massimo per tali dispositivi di protezione.

L’app

Qualche chiarimento anche sull’app per il tracciamento dei contatti: “La Bending Spoons ha donato a titolo gratuito la app per il contact tracing al governo. Nessuno qui ci guadagna nulla. L’applicazione sarà solo volontaria. Ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini la scarichi. Gli esperti ci dicono che almeno il 70% della popolazione dovrebbe farlo per dargli un significato importante”.

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