Nuovo Dpcm in arrivo in Italia, forse già nel weekend. Un nuovo provvedimento, che avrà l’obiettivo di varare una nuova strategia per fronteggiare la recrudescenza dei contagi da coronavirus (oggi sopra i 10 mila) in modo da scongiurare un nuovo lockdown. A paventare una nuova disposizione è il premier Giuseppe Conte, intervenuto al Festival di Limes, a Genova. “Siamo anche stanchi, i nostri cittadini sono stanchi, vengono da una prova durissima. Per questo non entriamo nel pieno rispetto delle regole elementari, la formula più importante per affrontare nuova ondata” ed “evitare il lockdown… Non dico che è meno pericolosa la seconda ondata, dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, nuova, che non prevede più il lockdown, più mirata, rispettando le regole del distanziamento e auto proteggendosi”.
Conte, il punto sul vaccino
Per quanto riguarda il vaccino, il premier Conte ha spiegato che “l’Unione europea sta finanziando le più importanti ricerche. Ed è in condizione di potersi garantire varie centinaia di milioni di vaccini. È stato un investimento ad ampio spettro, alcuni gruppi prospettano esiti per fine novembre o dicembre. Potremmo avere molto presto 200 o 300 milioni di vaccini. Saremo in grado di inondare i nostri sistemi di vaccini e ci siamo premurati anche di procurarli per i Paesi più fragili“. A ogni modo, anche se il ministro Speranza ha temporeggiato in giornata circa l’applicazione di nuove misure, qualche restrizione ulteriore sembra in dirittura d’arrivo. Tra le ipotesi, la stretta agli sport (palestre e sport di contatto), incentivo allo smartworking (forse anche l’obbligatorietà) e didattica a distanza per le scuole superiori. Possibile anche la chiusura anticipata per i locali (alle 22 o alle 23, prima rispetto alla mezzanotte prevista dall’ultimo Dpcm).
Stato e Regioni
Al momento si ragiona per ipotesi. Il Partito democratico ha chiesto un vertice d’urgenza al governo per applicare ulteriori misure restrittive e cercare di concordare un piano uniforme da regione a regione. In un momento in cui la Campania chiude le scuole e annuncia un coprifuoco mirato, mentre la Lombardia vara una nuova ordinanza anti-Covid. In giornata anche il commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, aveva fatto il punto al termine dello Stato-Regioni: “In questi mesi alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive, 1.429 per le subintensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179. Ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive. Chiederei alle regioni di attivarle”.